La fashion designer di Busto conquista l’America con le sue borse di lusso

BUSTO ARSIZIO – Raffaella Caldera, imprenditrice di Busto Arsizio e designer di borse di lusso dedicate al trasporto di animali da compagnia, conquista l’America. Sarà, infatti, una delle ospiti del Global Couture Gala di Los Angeles, un evento dedicato a designer emergenti proveniente da tutto il mondo. La manifestazione si terrà sabato 5 marzo, all’interno del “Majestic Downtown”, prestigiosa sala eventi di Los Angeles.

L’amore per il Made in Italy all’estero

«L’Italia è molto legata ai grandi brand – spiega l’imprenditrice – mentre il mercato di prodotti di lusso all’estero è diverso: il Made in Italy ha già di per sé un certo appeal, e poi, se un prodotto piace ed è di qualità, viene comprato indipendente dal grande nome alle spalle. Si cerca qualcosa di particolare e di diverso».

Il paese sul quale il marchio di Caldera sta esercitando maggiormente fascino sono proprio gli Stati Uniti: «Il destino mi sta portando lì. Il mio primo approccio con l’America è avvenuto già prima della pandemia, quando avevo inviato un mio prodotto ad una conoscenza che avevo a Beverly Hills, e adesso ho avuto l’occasione di partecipare al Global Couture Gala di Los Angeles, dopo aver passato le selezioni della commissione».

Questione di originalità e passione, ma anche di fortuna

«È una carriera difficile: ho la speranza che l’originalità del mio marchio possa portarmi al successo negli USA. Per chi parte da zero, è davvero complicato» ammette Caldera. «Ad oggi, con tutti i marchi esistenti, ci vuole molta fortuna: un prodotto di scarsa qualità, se promosso da un influencer, potrebbe avere successo, ma non è detto che possa riuscirci un prodotto bello e di qualità, senza un adeguato investimento di capitali nel marketing. Anche un’idea geniale e diversa non è facile da promuovere».

Di fronte a tali rischi, Caldera non ha dato per scontato di trovare da subito una clientela: «Ho sempre lavorato nell’officina di famiglia. La mia prima borsa l’ho creata per me stessa. E, se ora mi guardo indietro, a quel tempo mai avrei pensato di cambiare lavoro o di cambiare vita. Quando ho cominciato a condividere le mie creazioni, ho dovuto fare dei sacrifici, lavorando in parte nell’officina e in parte per il mio marchio. Solo dopo due anni, quando ho capito che era la strada giusta, ho deciso di licenziarmi e di dedicarmi maggiormente alla realizzazione di accessori di lusso».

Eleonora Savino

fashion designer busto arsizio – MALPENSA24