«Non possiamo più accettare di vivere queste condizioni di viaggio non più solo inospitali, ma addirittura rischiose». E sebbene i comitati continuino a segnalare a Regione Lombardia quanto sta accadendo sulla rete ferroviaria locale, «i nostri interlocutori sembrano essere silenziosamente indifferenti». Alza la voce il Comitato pendolari Gallarate Milano dopo il cedimento – ieri 4 luglio – del cavo di alta tensione su un treno con fumo in carrozza e conseguente fuga dei passeggeri sui binari.
Cosa non ha funzionato
«Rfi, l’ente che ha in gestione l’infrastruttura, ha impiegato oltre due per attivare la circolazione a binario unico sul binario non rimasto coinvolto dal guasto (peraltro già attrezzato da anni per questa evenienza), e ancora più tempo prima che il suo personale iniziasse a intervenire in loco per provvedere al ripristino della circolazione», denuncia il comitato in una nota diramata dal portavoce Raffaele Specchia. «La gente accalcata sul treno ha chiesto che le porte venissero aperte, per potere respirare, viste anche le temperature della stagione. Successivamente, prima autonomamente e poi con l’aiuto delle forze dell’ordine, i pendolari si sono riversati sui binari per ritornare alla stazione di Legnano». I pendolari giudicano «gravissimo» quanto accaduto, per almeno tre ragioni: i passeggeri hanno corso gravi rischi per la loro incolumità, i sistemi di comunicazione tramite app hanno mostrato gravi limiti di comunicazione, ma soprattutto «non vediamo un piano di emergenza concreto per queste situazioni da parte di Trenord, Trenitalia e Rfi»
I rimedi
Secondo il Comitato Pendolari Gallarate Milano è arrivato il momento di investire per ammodernare la rete ormai obsoleta e non più in grado di gestire la mole di traffico sulla linea: «Sono state impegnate importanti somme di denaro per ammodernamento della rete e ciò nonostante siamo di fronte alla ennesima dimostrazione dell’impossibilità di gestire una tratta che dispone di due binari di fronte al traffico che interessa la linea È chiaro e ormai imprescindibile che si metta sul tavolo politico il progetto del terzo e quarto binario».