GALLARATE – Fa scudo attorno al sindaco Andrea Cassani la Lega di Gallarate dopo la pubblicazione degli stralci degli interrogatori in cui Nino Caianiello e Alberto Bilardo, entrambi arrestati lo scorso 7 maggio per l’inchiesta Mensa dei poveri, chiamano in causa il primo cittadino gallaratese.
Il silenzio del sindaco
Il sindaco – che non è sottoposto a indagini da parte dei pm di Milano – al momento non parla. Dal suo entourage fanno sapere che è tranquillo, ma anche molto infastidito, per le accuse di Bilardo e Caianiello che ai suoi avrebbe bollato come «cazzate». Fanno sapere inoltre che Cassani avrebbe una grande voglia di parlare e – com’è nel suo stile – rispondere senza peli sulla lingua punto su punto. Ha però scelto di prendersi qualche giorno di tempo per valutare insieme a un legale quale sia la strategia migliore per tutelare la sua immagine e quella dell’ente che rappresenta.
Parla Deligios
Parla invece il capogruppo della Lega, Stefano Deligios, confermando a nome di tutta la sezione il pieno sostegno al sindaco e la volontà di costituire il Comune come parte civile per chiedere i danni a Caianiello, all’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone e a tutti coloro che, attraverso azioni illecite, hanno potuto causare un danno all’ente. «Siamo convinti, e non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, che Cassani non c’entri nulla con le accuse rivolte da queste persone che davanti ai giudici, probabilmente per tentare di discolparsi, tirano in ballo altre persone per rendere più appetibile quello che si sta dicendo. Ma la verità è che dalle trascrizioni, tra tanti “ho sentito dire” e “mi hanno riferito”, prove di eventi contestualizzati non ce ne sono. Massima solidarietà al nostro sindaco, dunque, e piena fiducia nella magistratura. Sicuramente queste illazioni e mezze parole che continuano a uscire non fanno bene alla città e a chi si impegna ogni giorno per amministrarla».