Tangenti a Gallarate, l’ex assessore Petrone si difende: «Usato come un burattino»

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GALLARATE – La magistratura lo reputa il braccio destro di Nino Caianiello. Ma Alessandro Petrone, quel ruolo apicale all’interno del presunto sistema feudale creato in provincia di Varese dal mullah di Forza Italia, lo disconosce. «Sono stato trattato come un burattino», ha detto l’ex assessore all’Urbanistica di Gallarate durante l’interrogatorio davanti al pm Luigi Furno, durato ore e terminato soltanto nella tarda serata di giovedì 4 luglio.

Vittima inconsapevole

Petrone si trova dietro le sbarre di San Vittore dallo scorso 7 maggio e per lui le porte del carcere potrebbero non aprirsi a brevissimo, a differenza di Alberto Bilardo, ai domiciliari dopo l’interrogatorio fiume di tre settimane fa. La tesi di Petrone secondo cui sarebbe stato vittima inconsapevole del suo padrino politico da sempre, ovvero Nino Caianiello, non avrebbe convinto la magistratura. L’ex assessore  di Forza Italia avrebbe detto durante l’interrogatorio di non essere a conoscenza del sistema della decima, anche se a un certo nella sua testa incominciarono a esserci dei sospetti sulla liceità di comportamento da parte di Caianiello e Bilardo.

Non sapevo nulla

Davanti al pubblico ministero, dunque, Petrone è apparso molto diverso sia dalla figura del dirigente autoritario – così come lo avevano conosciuto in Comune a Somma Lombardo – sia dell’assessore estremamente convinto di ciò che stava facendo e degli obiettivi che voleva raggiungere, a partire dalla Variante al Pgt ora revocata dal consiglio comunale perché inquinata proprio da presunti episodi corruttivi. «Ho capito che mi usavano, io non sapevo nulla», avrebbe ribadito più volte durante l’interrogatorio, dichiarandosi estraneo ai fatti contestati. Nell’ordinanza firmata dal gip Raffaella Mascarino che lo ha portato in carcere ormai due mesi fa, veniva invece dipinto in tutt’altro modo: «Con un ruolo protagonistico, partecipa alle più importanti riunioni operative del gruppo e a tutti gli episodi corruttivi concernenti la procedura di approvazione della variante generale al Piano di governo del territorio. Egli agisce nella piena consapevolezza del parallelo mercanteggiamento economico delle sue funzioni e quale effettiva longa manus di Caianiello nel Comune di Gallarate».

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