La sfida di Massimo Gnocchi a Gallarate: «Cuore e idee». E rilancia il terzo polo

GALLARATE – «Non cerchiamo posti ma vogliamo portare le nostre idee al centro dell’agenda politica». Alla cascina del Monte Diviso il debutto ufficiale di Obiettivo Comune Gallarate, la lista civica che candida a sindaco il noto pasticcere Massimo Gnocchi dopo che l’ipotesi di dare vita ad un terzo polo (con Gallarate 9.9 di Rocco Longobardi, +Gallarate in campo con la candidata sindaco Sonia Serati, e i “ferrazziani”) è sfumata. «Eravamo ad un centimetro, ma non disperiamo di farcela». Referendum sull’ospedale unico di Busto-Gallarate, già «proposto ai tempi della consultazione popolare per l’autonomia della Lombardia», e l’idea di trasformare il Minoletti di piazza Garibaldi in «un palazzo dei giovani, con la sede della consulta dei giovani e le sale prove per chi fa musica», alcune delle proposte svelate nella prima uscita. Sabato 26 giugno la prima uscita pubblica con un gazebo in piazza Libertà.

L’intervista

«Mi ha convinto mio figlio, quando mi ha detto “papà, se non lo fai tu chi lo può fare?“». Consigliere comunale dal ’93 al 2001, in una Lega d’altri tempi da cui si allontanò, Massimo Gnocchi cinque anni fa era stato il più votato della lista Borgo, esperienza in parte confluita in OCG. Ora ci riprova con un nuovo gruppo civico alternativo ai due schieramenti che presentano come front runner il sindaco uscente Andrea Cassani e l’ex assessore PD Margherita Silvestrini. «Siamo persone normali che hanno una vita normale e vogliono portare una ventata di novità. Non ci piacciono i politici di professione». Una sfida in cui «c’è del romanticismo», come rivela Gnocchi. «Il cuore può essere il valore aggiunto». E OCG ha «a cuore una sola cosa. Che alle elezioni vinca Gallarate».

La presentazione

Ad introdurre il candidato Massimo Gnocchi è Stefano Matta: «La nostra passione, competenze, concretezza, coerenza, trasparenza per la nostra Gallarate, che ha grandi potenzialità. Massimo ha avuto l’ambizione di creare il terzo polo. Siamo un po’ folli ad accettare questa sfida». Poi è il candidato a parlare a braccio per quasi un’ora. Soprattutto di contenuti. «Per noi le piccole cose sono le grandi cose. I progetti faraonici non fanno per noi». Si va dall’urbanistica «da ripensare, ristrutturando le aree dismesse, ma non come quella porcheria urbanistica del Fare, contestata finché ero in consiglio», alle barriere fonoassorbenti sulle tratte ferroviarie che attraversano la città, «da ottenere anche picchiando i pugni sul tavolo», fino agli «ambulatori nei rioni». Non mancano le critiche all’attuale amministrazione Cassani. Sulla stazione «rifatta con un timing perfetto per le elezioni», ma anche sugli impianti sportivi, come la pista d’atletica «da rimettere a posto da vent’anni. Eppure negli ultimi anni ne hanno rifatte cinque in provincia di Varese con il cofinanziamento»

La lista

«Una lista davvero civica, non come quella in appoggio al sindaco Cassani – la definisce Marcello Stanzione, un passato lontano in AN e una candidatura nel 2011 nella lista “ferrazziana” Libertà per Gallarate – mi è sembrata un’idea bella su cui ci si può misurare, liberi dalle logiche di partito». Nella compagine di OCG ci sono altri nomi già visti sulla scena politica cittadina, come l’architetto Francesco Bovo, già assessore all’urbanistica della giunta monocolore leghista di Angelo Luini che aveva ridimensionato la variante sulle aree della 336 (quando anche Gnocchi era consigliere in camicia verde), o come Beppe Bertinotti, già consigliere dell’Udc, o ancora un leghista della primissima ora come Duilio Dall’Osto. «Vogliamo portare un po’ di buon senso civico» rivela Rita Morlino, una delle rappresentanti delle “quote rosa”. Di certo, garantisce Gnocchi, «tutti hanno una vita e un lavoro, e quando le elezioni si avvicinano spendono del tempo rubandolo alle cose che vengono prima. Lo fanno per la propria comunità e senza un doppio fine».

Il terzo polo

«Questa lista poteva non nascere se ci fosse un polo civico largo – ammette Massimo Gnocchi – noi non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo fatto tutto il possibile, inclusa la figura che poteva riassumere, senza tessere di partito e con esperienza e un gruppo di persone al suo fianco. Siamo arrivati a un centimetro, ma non disperiamo che ci sia spazio per un’intesa. Anzi, la rilanciamo: perché serve un polo vero. Se non ci sarà, siamo già sul campo. E mettiamo in chiaro ora e subito che non abbiamo velleità di nulla, vogliamo che i temi messi in campo diventino quelli dell’agenda politica».

Gallarate, ufficiale il quinto candidato sindaco. E’ Massimo Gnocchi (Obiettivo comune)

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