La tariffa puntuale sui rifiuti a Dairago? «Costi in più per servizio mai decollato»

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DAIRAGO – Che fine ha fatto la promessa di risparmio sulla Tari-Tassa rifiuti che i cittadini avrebbero dovuto ottenere con l’utilizzo del mastello con il tag al posto dei sacchi? Se lo chiede il gruppo di minoranza UniAmo Dairago, che in questi giorni di maggio 2022 ricorda come 4 anni fa il sindaco, la rieletta Paola Rolfi, aveva avviato la fase sperimentale della tariffa puntuale: questa avrebbe portato l’anno seguente, ossia nel 2019, alla modifica del calcolo della tassa, con la promessa che chi avesse esposto meno il mastello con l’indifferenziato avrebbe speso di meno. «In sintesi – riassume il gruppo rappresentato in Consiglio comunale da Milvia Borin e Sergio Lascala – meno si esponeva il mastello, meno si pagava». Almeno in teoria.

UniAmo Dairago: «Già persi 4 anni»

Già perché, a detta dello stesso gruppo, a conti fatti l’introduzione di questo sistema ha comportato nel 2018 un aumento della Tari per l’acquisto e la distribuzione deli mastelli con il chip da far leggere agli operatori del servizio, mentre il risultato dell’avvio della fase di sperimentazione è stato «un iniziale e diffuso abbandono dei rifiuti nei cestini pubblici e in altre sedi non appropriate. Ad oggi – incalza UniAmo Dairago – questo sistema non è mai entrato in funzione.

«In definitiva, abbiamo pagato di tasca nostra un servizio, imposto dal Comune, che dopo 4 anni ancora non funziona, e che non ha portato e non porterà alcun risparmio economico alle famiglie. Grazie Amministrazione – è la chiusa – per aver informato tutti i cittadini su questa ennesima scelta andata a finire… nella pattumiera».

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