La teoria del complotto contro il sindaco Catelli agita il centrodestra di Fagnano

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FAGNANO OLONA – Al Castello ci mancava solo complotto. Che secondo qualcuno in realtà è stato messo in atto. Già perché in Più Fagnano c’è chi sostiene che il vero trappolone a Elena Catelli l’ha teso Forza Italia, che non ha rispettato l’input del sindaco di disertare il consiglio comunale delle minoranze.

E’ questa la tesi che rimbalza sull’asse Lega Fratelli d’Italia. Ragionamento che qualche ben informato ha iniziato a far trapelare al pari dell’arrabbiatura che ha suscitato la presa di posizione dei berlusconiani. «Il consiglio delle minoranze non era poi così urgente – si vocifera dentro al Carroccio – tanto più che il sindaco qualche giorno prima di assentarsi aveva dato mandato di convocare un consiglio per il 20 febbraio o giù di lì. Indicazione che qualcuno ha disatteso. O, diciamo, non ha portato avanti con celerità». Chi parla non si spinge fino al punto di fare nome e cognome, ma appare piuttosto evidente che il riferimento è al presidente del consiglio.

Silenzi e tensioni

Il grande silenzio e l’apparente tranquillità sono direttamente proporzionali all’agitazione che sottobanco serpeggia nel centrodestra fragnanese. Dal quale trapela ben poco delle chiamate incrociate di questi giorni, delle ambasciate segrete in corso per tentare di mediare tra posizioni avverse o per cercare di rimediare alle uscite scomposte e alle fratture che si sono ancor più dilatate. Insomma, inutile negarlo, la convocazione da parte delle minoranze di un consiglio straordinario, ha avuto lo stesso effetto di un cuneo posizionato per allargare la spaccatura. Quella interna a Più Fagnano e che ormai e un segreto di Pulcinella. Nel senso che lo scollamento della maggioranza è evidente. E le dichiarazioni di sostegno a questa amministrazione non sono più sufficienti a nascondere la realtà.

Sotto coperta

In politica si fa così. Quando si avverte il rischio di finire impallinato dal tiro incrociato del fuoco amico si naviga sotto coperta. Ed è quanto sta accadendo in Più Fagnano dopo che le posizioni sulla presenza o assenza del consiglio dell’11 febbraio si sono ormai cristallizzate. Con Lega e Fratelli d’Italia da una parte e Forza Italia dall’altra.

Ma ora, a distanza di qualche giorno dalla presa di pozione dei berlusconiani e soprattutto dei contenuti del comunicato ufficiale in cui gli azzurri hanno motivato la loro presenza, in maggioranza c’è chi mette sul tavolo una serie di perplessità. Dall’opportunità di convocare un consiglio in assenza del sindaco: «Le minoranze avrebbero anche potuto pazientare un paio di settimane»; al fatto che «Forza Italia ha preso al palla al balzo» e che tra gli azzurri «c’è chi prima ha garantito di non presenziare e poi ha cambiato idea».

C’è anche chi arriva a mettere in discussione che il partito di Berlusconi sia unito: «Il vicesindaco Piera Stevenazzi, candidata ed eletta in quota loro, ad esempio, non sarà presente nelle seduta dell’11 febbraio». Fino ad arrivare all’input del sindaco di convocare un consiglio per fine febbraio: «Disposizione che se fosse stata attuata con tempestività avremmo avuto una data certa e a quel punto avrebbe tolto ogni ragione alle opposizione per chiedere una seduta straordinaria». Elementi che se se messi in fila (come qualcuno maggioranza ha fatto) portano dritto dritto alla tesi del complotto, ordita per mettere il sindaco in un angolo e in discussione la prosecuzione del mandato amministrativo.

E ora?

Difficile ora prevedere cosa accadrà. In consiglio, ma soprattutto nei giorni a seguire la seduta. «Anche perché – fa notare qualcuno – quelli di Forza Italia hanno scritto che parteciperanno per difendere i loro consiglieri e il loro assessore. Quindi, ci si chiede, significa che non difenderanno la maggioranza di cui fanno parte?». Situazione delicata insomma, che verrà giocata sul filo del rasoio, o meglio che si sta già giocando. Sotto coperta, sotto traccia e in un gran silenzio, rotto, di tanto in tanto, da sussurri che deflagrano come il boato di una bomba.

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