‘Ndrangheta a Lonate e Ferno: si apre a Busto il processo “Krimisa bis”

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FERNO – ‘Ndrangheta a Ferno, Lonate e Legnano: si apre anche il processo in dibattimento. Prima udienza oggi, giovedì 6 febbraio, davanti all’Assise di Busto presieduta da Rossella Ferrazzi per il Krimisa bis. Sono in tutto sette gli indagati coinvolti nella maxi indagine della Dda di Milano sfociata in una pioggia di arresti lo scorso luglio: i quali non hanno scelto riti alternativi il cui processo è stato dunque incardinato a Busto e non a Milano in accoglimento dell’eccezione sollevata in sede di udienza preliminare da uno dei difensori, l’avvocato Francesca Cramis. Anche per questi le accuse, a vario titolo, spaziano dal coinvolgimento diretto sino alla vicinanza ai presunti affari delle ‘ndrine calabresi tra Malpensa e Legnano.

In tutto 127 testimoni

Riuniti tutti i fascicoli in un unico procedimento, il collegio ha valutato la prima eccezione sollevata dai difensori. Buona parte degli imputati non potrà fisicamente essere presente alle udienze. Dislocati in diverse carceri italiane (da Voghera a Palermo) gli imputati seguiranno il procedimento a loro carico in videoconferenza. Per i difensori il fatto «è lesivo del diritto alla difesa». Eccezione già rigettata dal tribunale di Milano. Anche l’Assise bustocca ha respinto le argomentazioni delle difese: «Il tribunale rigetta in quanto non è necessaria la presenza degli imputati – spiega il dispositivo della Corte – Non si potrebbe garantire continuità spaziale tra difensore e imputato anche se il detenuto fosse in aula, perché dovrebbe stare in cella. C’è anche un pericolo di intimidazione dei testi. C’è un adeguato livello di garanzia di diritto di difesa. L’imputato può intervenire a processo grazie a videoconferenza. Reciproca visibilità, possibilità di intervenire nei modi prestabiliti dalla legge».

Udienze pianificate sino a settembre

Subito dopo è stato dichiarato aperto il dibattimento. Le parti hanno depositato la lista testi: saranno in tutto 127 coloro che saranno ascoltati durante il lungo calendario di udienze già pianificato sino a settembre. Si torna in aula il 20 febbraio. E’ invece prevista per il 30 marzo la sentenza di primo grado del processo in abbreviato che vede altri 27 coinvolti nell’inchiesta Krimisa, tra cui Vincenzo Rispoliconsiderato il boss assoluto della cosca collegata alle ‘ndrine cirotane, i suoi luogotenenti Emanuele De Castro e il figlio Salvatore, davanti al Gup di Milano.

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