Lago Maggiore, si indaga per naufragio. Pronto l’avviso di garanzia per lo skipper

SESTO CALENDE – Naufragio. E’ questa l’ipotesi di reato che la procura di Busto Arsizio contesta dopo il disastro di ieri, domenica 28 maggio, nelle acque del lago Maggiore al largo di Lisanza, frazione di Sesto Calende. Sono quattro i morti causati dal ribaltamento della house boat travolta da un’improvvisa tromba d’aria. Ma è l’unica causa della tragedia?

Skipper: indagine e interrogatorio

A bordo c’erano 25 persone (compresi i due membri dell’equipaggio) mentre sulla barca ce ne sarebbero dovute stare soltanto 15. Il pubblico ministero della procura di Busto Massimo De Filippo ha aperto un fascicolo esplorativo che per ora è contro ignoti. Lo resterà per poche ore: a breve lo skipper Claudio Carminati riceverà un avviso di garanzia a sua tutela. Si tratta di attendere i tempi tecnici del completo invio degli atti da parte della polizia giudiziaria e di disporre il sequestro del relitto, nel frattempo in fase di recupero, che si è inabissato a una profondità di 16 metri.

Il meteo e le vittime

Carminati, che è già stato sentito oggi dal pubblico ministero De Filippo, ha «fornito la sua versione, compatibilmente con lo stato emotivo di choc in cui si trova», riferiscono fonti investigative. Una delle vittime è  Anya Bozhkova, moglie del pilota della navetta olandese. A perdere la vita sono stati inoltre il turista israeliano Shimoni Erez, 54 anni, che sarebbe ripartito domani al termine di una vacanza, Claudio Alonzi di 62 anni – coniugato e padre di due figli – e Tiziana Barnobi di 53 anni, coniugata e madre di un figlio ancora minorenne. I due, appartenenti al comparto intelligence dello Stato italiano, si trovavano in zona per partecipare a un incontro conviviale organizzato in occasione del festeggiamento del compleanno di uno della comitiva.

Gli accertamenti in corso

L’inchiesta punta a stabilire quanto le impervie condizioni meteo abbiano contribuito all’inabissamento, ma deve comunque valutare anche se l‘imbarcazione viaggiasse in sicurezza e se il comandante abbia tempestivamente preso la via del ritorno quando è scoppiata la tempesta.  E ancora alla procura il compito di stabilire le condizioni di manutenzione e sicurezza della barca e il perché dell’eccessivo numero di passeggeri. L’analisi del relitto potrebbe rivelarsi cruciale così come l’analisi delle condizioni meteo nonostante le quali si è affrontata la navigazione. La barca che si è inabissata è infatti l’unica rimasta coinvolta dalle conseguenze del maltempo. I numerosi natanti presenti sul lago nella prima vera domenica d’estate sono infatti tutti riusciti a evitare la tromba d’aria che ha provocato il tragico rovesciamento. Perché la “Good…uria” no?

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