Lara Comi si difende: «Non sono finanziamenti occulti»

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MILANO – Lara Comi, indagata da ieri 15 maggio per finanziamento illecito in merito alla consulenza fornita alla società riferibile al presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, si difende. «Non sono finanziamenti occulti ma compensi per prestazioni professionali».

La tesi di Apuzza

Secondo i magistrati Bonometti avrebbe versato 31mila euro sotto forma di consulenza, formalmente per  l’acquisto di un testo sui mercati europei che invece è la tesi di laurea – facilmente scaricabile on line – di  tale Antonio Apuzza, ovviamente totalmente estraneo alla vicenda. L’eurodeputata di Saronno, coordinatrice provinciale di Forza Italia fino a due settimane fa, fa sapere ora tramite lo studio legale dell’avvocato Gian Piero Biancolella che «nell’elaborato in questione viene espressamente indicato l’utilizzo, tra le altre fonti utilizzate, anche di riflessioni rinvenienti dalla “ricerca effettuata da Antonio Apuzza, laureando del corso di laurea in Economia e Direzione delle Imprese”». Precisa inoltre che «il tema della consulenza, “approccio strategico per la promozione del Made in Italy”, è di sicuro interesse del committente, per le molteplici attività svolte in diversi settori, dalle società allo stesso riferibili e differenti dalla metalmeccanica».

Non sono finanziamenti occulti

Comi ribadisce infine tramite il suo legale «che gli importi pagati alla società della quale è socia ed amministratrice non sono finanziamenti occulti ma compensi per prestazioni professionali svolti da soggetto che ha le competenze e le capacità per rendere la prestazione richiesta».

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