Forza Italia provinciale cerca la svolta col bustocco Carmine Gorrasi coordinatore

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Carmine Gorrasi

VARESE – Eppur si muove. Al punto da convocare un congresso provinciale per il prossimo 4 maggio. Novità assoluta per Forza Italia, partito che ai congressi, perlomeno le assisi tradizionali dove si dibatte, si litiga e ci si confronta, non è abituato. Alle viste ci sono però le elezioni europee, così, i berlusconiani vanno appunto a congresso. Con quali prospettive? Lo spiegheranno sabato 20 aprile in conferenza stampa a Varese. Ma è chiaro che intendano offrire all’elettorato un’immagine nuova, meno verticistica rispetto a quanto è apparso sinora. Una linea di moderazione funzionale a un cambiamento perlomeno nella forma. E nei nomi di coloro che guideranno il movimento nel prossimo futuro.

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Nino Caianiello

Il ruolo decisivo di Agorà

Nomi nuovi? Ma neanche. Nomi che segneranno comunque la svolta. Lara Comi, eurodeputata uscente in corsa per la riconferma, lascia il coordinamento provinciale per dedicarsi anima e corpo a Strasburgo. Scelta tattica, non c’è dubbio. Scelta che apre la porta a Carmine Gorrasi, coordinatore forzista di Busto Arsizio, in predicato di assumere l’onere di segretario provinciale. Gorrasi è un moderato, serio e consapevole delle responsabilità che riserva la politica, a tutti i livelli. Su di lui potrebbero confluire i consensi della stragrande maggioranza degli iscritti varesini e di coloro i quali sono contigui a Silvio Berlusconi, nella fattispecie gli aderenti ad Agorà. Componente, quest’ultima, di maggioranza che condiziona le scelte del partito in provincia di Varese. E che esprime proprio Gorrasi. Sarà lui il nuovo segretario? Tutto lascia pensare che sia proprio così, nonostante le bocche cucite di queste ultime ore e gli spifferi che indicano come il confronto sia già animato e teso ancora prima della convocazione del congresso. Il risultato è una ridda di supposizioni e di nomi fatti girare ad arte per confondere le acque. Come se ce ne fosse bisogno a fronte dei rapporti con la Lega e degli impegni amministrativi del centrodestra a Gallarate e Busto Arsizio. Impegni tutt’altro che marginali.

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Lara Comi

Tutti per Lara

A cercare di tirare le fila è ancora una volta Nino Caianiello, dominus forzista nonostante – dicono i bene informati – abbia lasciato trasparire l’intenzione di dedicarsi, a urne chiuse, in toto ad Agorà. Idea che potrebbe far presagire a un impegno collaterale ancora più intenso, anche alla luce degli esiti del 26 maggio. Il 10 per cento dei consensi è la linea del Piave che si è imposta Forza Italia; nel Varesotto la percentuale potrebbe essere di qualche punto più alta ma sempre ampiamente al di sotto della Lega. Nel mezzo si collocherà il Pd. Nel nostro territorio, l’incognita riguarderà invece i Cinque Stelle.
Comunque vada a finire, la geografia della politica locale è destinata a mutare. I forzisti lo sanno fin d’ora e, non a caso, chiamano a congresso il 4 maggio gli iscritti. Sempre non a caso, la sede della riunione provinciale è Samarate, città dove il centrodestra va diviso al rinnovo dell’amministrazione comunale, segnando anche qui una discontinuità che potrebbe non essere sporadica. Sopra a tutto c’è la scadenza del 26 maggio. Per quella data l’imperativo, giunto anche dall’alto, è di serrare i ranghi. In provincia, tutti a testa bassa a raccogliere voti per Lara Comi. Prima e dopo il congresso, spartiacque per un partito che, giratela come vi pare, è alla ricerca di una nuova identià. Per continuare a contare.

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