Antichi borghi, ottimo vino

MONFERRATO | Viaggio nella terra degli Infernot, lungo un percorso culinario d'eccellenza

L'antico Infernot de La Cà Nova, e le botti con l'ottimo vino

Monferrato, meta perfetta per una gita fuori porta in queste giornate invernali e piovose di fine aprile e di inizio maggio. In un’ora e mezza di auto da Malpensa, ci si trova catapultati nelle colline dell’eccellenza vinicola e della buona tavola: sapori raffinati e il piacere di tracorrere una giornata festiva o di ponte con le persone più care. La meta è (da un lato) il viaggio stesso, perché una volta usciti dall’autostrada, a Casale Monferrato, si spalancano paesaggi – seppur uggiosi in questa pazza primavera – di notevole bellezza: colline e vigneti, immense distese verdeggianti e antichi borghi. Dall’altro lato la meta è l’agriturismo dove infilare le gambe sotto il tavolo e concedersi un ottimo pranzo, all’insegna dello “slow” e del relax fisico e mentale: una portata dopo l’altra, oppure piccoli assaggi se si preferisce degustare, assaporando il vino che – molto spesso – l’agriturismo produce in proprio: una collezione di profumi e di sapori di alto livello, che accompagnano le pietanze con una precisione sensoriale impeccabile.

Abbiamo scelto a caso un borgo fra i tanti, in Monferrato, e una azienda agricola da “cinque stelle”. Cominciamo dal borgo: Cella Monte, abbarbiccato su una delle splendide colline di questa meravigliosa terra, in provincia di Alessandria. Le sue origini risalgono al XVII secolo e ancora oggi qui è vivo lo spirito della tradizione monferrina. Con meno di 500 abitanti, Cella Monte è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Il toponimo deriva probabilmente dalle celle vinarie, i famosi “infernot“, cioè delle cantine scavate anticamente nella pietra arenaria e utilizzate per custodire vino e alimenti grazie alla temperatura costante durante l’intero arco dell’anno. Frigoriferi naturali.

L’ingresso sotterraneo dell’Infernot de La Cà Nova

L’azienda agricola e vitivinicola che abbiamo scelto è La Cà Nova, la quale custodisce un tesoro sotterraneo: un infernot antichissimo, che è possibile visitare prima o dopo il pranzo servito nel ristorante. “Il nostro Infernot – spiega il personale de La Cà Nova – è a pianta circolare ed è stato finito di costruire nel 1881, inoltre è possibile visitare la Cantina, dove tuttora avviene la produzione e l’affinamento dei nostri vini”. Nelle cavità della pietra ci sono botti, bottiglie antiche e gli antichi strumenti per la produzione del vino: un autentico museo sapientemente scavato nella roccia, che si snoda in vari cunicoli sotterranei: un’emozione che – se non avete ancora pranzato – funge da antipasto all’esperienza culinaria che vi aspetta una volta risaliti in superficie: qui, nel piccolo ristorante, vi servono prelibatezze di questa terra con una gentilezza e una cura che è raro ritrovare – di questi tempi – nei ristoranti. Sì, perché più che un pranzo, a La Cà Nova propongono una vera e propria esperienza sensoriale per olfatto e palato, un viaggio fra i sapori, i cui punti di svolta sono segnati dalla degustazione dei vari tipi di vino prodotti dall’azienda, che accompagnano perfettamente le portate: un percorso culinario iniziato alle 13.30 e terminato alle 16.30, davanti al camino, al caldo riparo dai rigori di questa coda d’inverno.

Antichissime bottiglie custodite nell’Infernot

La degustazione dei vini propone, all’interno di una carta molto ampia, uno straordinario grignolino del 2023 (il Balestrà), “vitigno tipico del nostro territorio, un vino che nel corso di questi anni ha riacquistato un grande valore” spiegano i proprietari; due raffinatissimi barbera (La Suprema e il Terra Antiqua, dai profumi e sentori inimitabili: barbera è uno dei vini tipici del Monferrato, la cui uva è anche la più coltivata in Piemonte); uno spettacolare nebbiolo (il Barone di San Pietro). Bottiglie che, al termine del piacevolissimo percorso culinario, è possibile acquistare nella cantina, per portare a casa qualche pregiata goccia di Monferrato, da assaporare nei giorni successivi, in attesa che arrivi (finalmente) la bella stagione.

Dopo uno straordinario percorso di degustazione, bisogna fare un salto nella cantina dove è possibile acquistare vini eccellenti