Lara Comi sorridente in tribunale chiede di tornare libera: i giudici si riservano

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MILANO –  Si e’ presentata sorridente in giacca scura, accompagnata dal suo difensore, in Tribunale a Milano Lara Comi, l’ex eurodeputata di FI finita ai domiciliari lo scorso 14 novembre, per l’udienza davanti ai giudici del Riesame nella quale si discuterà la richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dalla sua difesa. Il collegio, poi, si riserverà e deciderà nei prossimi giorni se confermare l’ordinanza o rimettere l’ex parlamentare europeo in libertà. Comi è stata arrestata in una tranche della maxi inchiesta Mensa dei poveri su un sistema di mazzette, nomine e appalti pilotati e finanziamenti irregolari alla politica in Lombardia, con le accuse di corruzione, truffa aggravata al Parlamento europeo, finanziamento illecito e false fatture.

Richiesta di confronto

La difesa, nei giorni scorsi, oltre a fare ricorso al Riesame, ha depositato anche alla Procura di Milano (che chiede che Comi resti ai domiciliari) una richiesta di confronto tra l’ex europarlamentare, l’ex coordinatore varesino di FI Nino Caianiello, presunto “burattinaio” del sistema, Maria Teresa Bergamaschi, avvocato e collaboratrice di Comi, e il suo ex addetto stampa, tutti coinvolti nelle varie imputazioni contestate all’ex europarlamentare e che hanno gia’ reso dichiarazioni utili ai pm Bonardi, Furno e Scudieri. In un recente verbale, tra l’altro, sempre Caianiello ha confermato il quadro accusatorio nei confronti di Comi e anche dell’ex dg di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale (finito in carcere) sull’imputazione di corruzione e riscontri sulle contestazioni sono arrivati anche da altri verbali. Il 18 novembre Comi si era difesa per quasi cinque ore nell’interrogatorio davanti al gip Raffaella Mascarino, assistita dall’avvocato Gian Piero Biancolella

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