Latte Varese: il marchio è salvo, ma la centrale verrà smantellata e venduta

VARESE – Il marchio Latte Varese è salvo, mentre la centrale dovrà essere smantellata e macchinari, immobili, parco mezzi, mobili e strumentazione verranno venduti all’incanto. Finisce la storia imprenditoriale in via degli Uberti, ma per quella del latte, con la vendita del marchio non è detta l’ultima parola. La goccia blu con la scritta potrebbe tornare sugli scaffali, anche se non si sa come, quando e non si conosce ancora chi è per quale motivo ha acquisito il brand.

Salvato il marchio

E’ stata chiusa in anticipo di qualche giorno l’asta. E il marchio è stato assegnato all’unico offerente che ha messo nella busta 113 mila 752 euro. Una cifra più bassa rispetto ai 145 dell’incanto precedente andato deserto e un po’ più alta confronto ai 108 mila 750 euro di partenza.

L’acquisto del marchio però non significa il ritorno del latte della centrale di via degli Uberti sugli scaffali degli alimentari. Anche perché tutto il comparto produttivo verrà ora smantellato e venduto pezzo per pezzo o a lotti, sempre all’asta.

Inventario e asta

Il commissario liquidatore Gian Paolo Carotti, nominato qualche mese fa da Giancarlo Giorgetti in qualità di ministro dello Sviluppo Economico ora procederà con l’inventario di tutti i beni rimasti all’interno del sito produttivo di via degli Uberti per poi dare vita all’asta.

L’immobile invece è di proprietà del Comune ed è già stato inserito tra i beni da alienare. Insomma il brand è salvo, ma per il resto la storia del Latte Varese, qualora tornerà in produzione e in vendita, è ancora tutta da scrivere.