Laveno, Iodice spiega perché si è dimesso: «Ridimensionato senza saperlo»

La sede del Comune di Laveno Mombello

LAVENO MOMBELLOSi infiamma la polemica politica a Laveno in seguito alle dimissioni dell’ex vicesindaco Mario Iodice, nei giorni scorsi depotenziato ad assessore. È il diretto interessato a parlare, con un lungo messaggio rivolto ai cittadini (che segue nella sua forma integrale) in cui prima rivendica tutto il lavoro svolto per l’amministrazione e poi spiega le motivazioni che l’hanno spinto a presentare le sue dimissioni, a partire dalla “sorpresa” della revoca dell’incarico di vice. «Scopro di non essere neppure più Vicesindaco, questione questa neppure discussa verbalmente», dice in un passaggio. E intanto la minoranza non sta a guardare: il centrosinistra coglie l’occasione per andare all’attacco del primo cittadino Luca Santagostino.

Il lavoro svolto per la cultura

Carissime Concittadine, Carissimi Concittadini,

era il 2020 quando, dopo attenta e ponderata riflessione, pensai che fosse arrivato il momento giusto per mettermi a completa disposizione del territorio in cui vivevo e che amavo e, pertanto, con un gruppo di compagni di viaggio, si decise di dare avvio all’ entusiasmante progetto di “Civitas”, idea audace e coraggiosa che ci vide premiati alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 e in cui risultai il candidato eletto con il maggior numero di preferenze con trasversalmente ottimi risultati in tutti i seggi elettorali e questa indicazione così netta e unanime mi commosse profondamente e mi fece sentire un enorme senso di responsabilità verso la nostra comunità a cui da quel momento dovevo restituire nel mio agire politico il credito che mi aveva riconosciuto. Come è noto, un aspetto distintivo della nostra campagna elettorale fu di aver annunciato pubblicamente, prima dell’esito elettorale, le deleghe che sarebbero state assegnate in caso di vittoria. Ebbene il sottoscritto, per il suo profilo e per le sue competenze, fu ritenuto dal gruppo come il candidato più idoneo per rivestire il ruolo di Vicesindaco e assessore con deleghe alla Cultura, al Turismo, alla Pubblica istruzione e al Commercio e voi cittadini sapevate che, con il vostro voto, nel corso del mandato, mi delegavate moralmente a quelle funzioni la cui formalizzazione spettava poi naturalmente al Sindaco.

Da quel momento è iniziata una delle avventure più galvanizzanti e impegnative e, con il programma in mano – esito di confronti, discussioni e condivisioni pregresse – mi ero ripromesso che non avrei risparmiato tempo, energie e sacrifici per onorare il patto elettorale e le mie mansioni di delegato: sono nati progetti, iniziative, festival, incontri, collaborazioni con cittadini, enti e associazioni, il sogno si trasformava pian piano in realtà e Laveno, Mombello e Cerro iniziavano a poter fruire di palinsesti autunnali, invernali, primaverili ed estivi che davano il senso della vivacità, della vitalità, del fermento. Da molte parti arrivavano incoraggiamenti e apprezzamenti, la crescita culturale e turistica della nostra cittadina veniva riconosciuta anche oltre il territorio, in Provincia, in Regione, in Camera di Commercio. Tanti di voi mi fermavate per strada e simpaticamente mi dicevate “Prof, si fermi con tutti questi eventi, non riusciamo più a seguirvi!” e io, sorridendo, vi dicevo di essere un po’ come il cuoco che al ristorante prepara un menù ricco e variegato, poi ognuno sceglierà la pietanza preferita, senza ingordigie. In quasi ogni weekend c’era una qualche attività di cui potersi dilettare.

Le istituzioni scolastiche, la Biblioteca, Villa Fumagalli, il MIDeC, le associazioni, i commercianti, la rappresentanza istituzionale sono state le mie preoccupazioni costanti a cui ho cercato di dare il mio meglio, pur negli inevitabili limiti ed errori, in una dinamica di rimessa in discussione, di revisione e autocritica. Incrementare, correggere, verificare, potenziare sono azioni che ogni assessore cosciente deve esercitare alla luce dei risultati attesi o disattesi. Vedere voi cittadini e i turisti riempirsi di stupore e contentezza in occasione di mostre, di concerti, di conferenze, di rappresentazioni teatrali mi ripagava di ogni impegno e dei weekend ininterrotti in cui ero presente per dare il benvenuto a nome di “Civitas” e per controllare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi.

I ringraziamenti e le collaborazioni

In questo percorso non potevo essere solo, al mio fianco ho sempre avuto degli straordinari funzionari e dipendenti del Comune, non mi hanno mai lasciato in balìa degli eventi, neppure nei momenti più difficili, sempre pronti a trovare una soluzione. Voglio ringraziarli davvero uno ad uno perché come Vicesindaco e con le numerose deleghe di fatto ho incrociato un po’ tutti per diversi motivi. Ognuno nella vita decide la propria cifra stilistica relazionale, per me al primo posto vengono la persona e il suo mondo interiore, il rispetto dell’autonomia professionale, la fiducia nel ruolo, la distinzione netta e chiara tra competenze amministrative e politiche, distinzione che non va mai in alcun modo violata,  l’autorevolezza deve prevalere sull’autoritarismo, le eventuali criticità vanno risolte insieme con garbata fermezza e, nel corso del mio mandato, ho cercato di essere in linea rispetto a questa mia convinzione. Per il rapporto più stretto e continuativo non posso non esprimere la mia gratitudine a Marisa Lenardon, donna sensibile e competente, e con lei all’intero staff dell’Ufficio Cultura e turismo (Stefania Peregalli, Silvia Pozzi, Tiziana Figus, Rita Bai, Maria Grazia Montana) e ad Alessandro Alberti e alla Polizia locale per quanto fatto in merito all’organizzazione dei grandi eventi e dei mercatini vari.

In questi quasi tre anni di mandato, grazie alla collaborazione corale di tante persone, hanno visto la luce centinaia di eventi (molti all’interno di Festival di consolidata tradizione, altri di nuova creazione), il MIDeC ha sprigionato una serie infinita di potenzialità (mostre di prestigio, riqualificazione, laboratori, una nuova conservatrice…), abbiamo avuto un Natale magico, è ripartito il Ferragosto lavenese, il Carnevale è tornato a colorare le vie del paese, ville di prestigio hanno accolto giovani di talento di fama internazionale, esiste una ProLoco dinamica e propositiva, a breve aprirà finalmente un Ufficio turistico, la tassa di soggiorno aiuterà in futuro il finanziamento di attività ricreative, è nato il Distretto del Commercio e tanto altro come ho puntualmente ragguagliato nel tempo all’interno delle pagine dell’Informatore comunale. È stato arricchente incontrare musicisti, ceramisti, intellettuali, poeti, scrittori, artigiani, pittori, attori, collaborare con gli altri Comuni, con la Comunità Montana Valli del Verbano, con Camera di Commercio, con Fondazione Pirelli e altri enti: quanti incontri, confronti, discussioni, carteggi per ideare, progettare, organizzare. Quanto preziose sono state le associazioni: Accademia di Musica di Laveno Mombello, Amici del MIDeC, Amici del Presepe Sommerso, Arnica, Casanova, Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa, FAI, Filarmonica “G.Verdi”, Laveno È Shopping, Laveno Eventi, Mombello Viva, Pianofriends, ProLoco (nelle sue tre gestioni), Teatro del Sole,  Università della Terza Età, Vele d’Epoca Verbano. E con loro gli Alpini, i Carabinieri, la Croce Rossa, la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, i Volontari civici e i Dirigenti scolastici Arioli e Giovanetti, sempre squisitamente collaborativi e disponibili e il rapporto speciale con la Questura di Varese e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Varese.

Come si è giunti alle dimissioni

E veniamo a quanto accaduto negli ultimi giorni. Il 1 giugno viene emesso un provvedimento del sindaco che ha come oggetto “Conferma componenti della Giunta Comunale e modifica conferimento delle deleghe agli Assessori”, provvedimento a noi notificato ufficialmente dalla segreteria il 5 giugno ma anticipato il 2 giugno alla stampa che ne aveva dato diffusione. Tale provvedimento nella sostanza era stato annunciato a fine maggio con una mail riservata ai consiglieri della maggioranza, nello specifico che mi riguardava, si comunicava che non sarei più stato né il Vicesindaco né l’assessore al Turismo e si aggiungevano alcune voci.

“Saetta previsa vien più lenta” diceva il sommo Dante Alighieri: prima dell’invio della mail riservata, il Sindaco mi chiede di vederci e mi parla della sua volontà di togliermi la delega al turismo per conferirla all’assessore Sonzogni in vista della preparazione del campionato di deltaplano e per promuovere attività outdoor. La mia obiezione immediata fu di non essere d’accordo in virtù del fatto che, trattandosi di impegni legati allo sport, naturalmente se ne poteva occupare già a pieno titolo in quanto legittimo titolare dell’assessorato allo sport e che per le ricadute sul piano turistico e commerciale c’ero io di supporto, come già capitato per altre iniziative di minore entità ma che avevano carattere di trasversalità. Obiettai anche che con il grosso lavoro di politica turistica e culturale in corso – in un territorio di medie dimensioni come il nostro il nesso evento culturale e ricaduta turistica è alquanto inscindibile – non ritenevo giusto che mi venisse tolta tale delega sia a fronte dei risultati ottenuti sia anche per le tempistiche, avevo infatti appena chiuso il palinsesto degli eventi costruiti a fatica per il periodo giugno-settembre e lo stavo per comunicare ai cittadini, alle strutture ricettive e agli organi di stampa. Inoltre, aggiunsi, proprio perché l’organizzazione del campionato di deltaplano sembra così gravosa e richiedente tempo ed energie non comprendevo perché decentrare l’attenzione dell’assessore da questo obiettivo, accollandole la gestione di quattro stagioni di eventi turistici complessi – basti pensare solo a Natale, Carnevale e Ferragosto – con anche la preoccupazione dei tanti progetti sportivi dichiarati nel programma elettorale e che ancora devono compiersi e dovendo inoltre sviluppare il programma legato alle criticità e necessità del terzo settore. Mi sono inoltre anche permesso di ricordare che in campagna elettorale ero stato indicato come la persona più idonea a ricoprire l’incarico di assessore al turismo e, visto che i risultati non sono mancati ma, anzi, riconosciuti e apprezzati, sarebbe stato scorretto interrompere una attività a metà e non sarebbe stato rispettoso verso la volontà popolare espressa tramite il voto. Lasciatici così con l’impegno di fare una ulteriore riflessione, dopo pochi giorni, si arriva alla decisione finale: non solo, senza aver tenuto conto delle mie motivazioni, mi viene revocata la delega al turismo e ciò bastava da sé a creare in me amarezza ma, a rincarare la dose, scopro di non essere neppure più Vicesindaco, questione questa neppure discussa verbalmente né in quell’incontro, né mai nel passato, in tal caso la saetta è arrivata ma non più “previsa” e quindi ha fatto molto più male, perché penso che una decisione così delicata meritasse una valutazione più attenta e da condividere, guardandosi negli occhi. E la motivazione, messa nero su bianco, si basa sulla necessità di avere maggiormente accanto l’assessore Bardelli per affrontare le grosse criticità infrastrutturali, come se, per adempiere a tale scopo, non bastasse la delega di assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica. E anche in questo caso è stato disatteso il patto con gli elettori che mi votarono come loro Vicesindaco. Aldilà dei formalismi e della liceità della revoca che spetta al Sindaco, forse uno squillo di telefono o un incontro da parte di chi ha preso il mio ruolo sarebbe stato eticamente corretto, vista la più volte dichiarata amicizia. In appendice, scopro, inoltre che, pur avendo un dottorato in linguaggi della comunicazione ed insegnando a Scienze della comunicazione, non ero più neppure il riferimento del consigliere Francesco Bonadiman, delegato alla comunicazione, con cui ho avuto sempre uno splendido rapporto e con cui abbiamo sempre vigilato all’unisono sui processi informativi, anche in questo caso la scelta è ricaduta sull’assessore Sonzogni.

E chiudiamo con la mia presunta promozione: avrei ottenuto le deleghe a MIDeC, Museo diffuso e valorizzazione dell’artigianato ceramico. Come è evidente a tutti, di questo mi stavo già occupando in quanto assessore alla cultura, si tratta infatti di punti programmatici già individuati in origine e in essere, senza la necessità di ulteriori esplicitazioni, il tutto risulta dunque ridondante e, permettetemi, anche offensivo. Non avevo bisogno di una delega della delega!

Pertanto, non condividendo la ridistribuzione delle cariche, in quanto, a mio avviso, ingiusta e immotivata nel merito, inopportuna per modalità e tempistiche, non coerente rispetto ai risultati conseguiti e rispetto al patto con i cittadini esplicitato in fase elettorale, considerando la dignità personale un valore non negoziabile, rinuncio alle deleghe conferitemi e alla loro riformulazione pleonastica. Preso atto con vivo dispiacimento che sono venute meno le condizioni di fiducia e di serena e proficua collaborazione con l’attuale primo cittadino, nel rispetto dei cittadini grazie ai quali sono risultato il candidato eletto con il più alto numero di preferenze, rimango nel Consiglio comunale ma come consigliere indipendente di minoranza.

A prescindere da chi non si è comportato con me in modo leale e trasparente – la storia è piena di vittorie di Pirro – ringrazio i compagni di “Civitas” – tra di loro ci sono persone serie e capaci – per il percorso condiviso fino a qui con passione e dedizione, mi scuso per le mie eventuali inadempienze e i miei difetti, e non sarei coerente e corretto se non ringraziassi il Sindaco perché, aldilà di divergenze su decisioni e modus operandi e dell’epilogo per me molto triste, ha saputo realizzare anche cose belle e ha saputo dimostrare di possedere alcune indubbie qualità, a tutti loro l’augurio di una buona navigazione.

Ringrazio i consiglieri di minoranza di centrodestra e di centrosinistra che si sono sempre relazionati con me in modo corretto e collaborativo e ringrazio le decine e decine di persone – dai dipendenti comunali alle associazioni, da chi ha votato “Civitas” a chi ha votato altre liste, da gente di Laveno Mombello a chi vive fuori – che mi stanno dimostrando in queste ore in mille modi diversi la loro stima, la solidarietà, il loro affetto ma anche stupore e indignazione.

Restando a disposizione di voi tutti per cercare di continuare ad essere promotore di bellezza e cultura, vi abbraccio e… ad maiora!

La nota del centrosinistra

Sull’addio di Iodice si esprime anche il gruppo Centrosinistra Laveno Mombello, che diffonde una nota (qui sotto). «Prima si staccherà la spina e meglio sarà», è il messaggio indirizzato alla giunta.

Con le dimissioni dell’assessore Mario Iodice e il suo abbandono della maggioranza, dopo che nei giorni scorsi era stato depotenziato dalla decisione del sindaco Santagostino di revocargli sia la delega al Turismo che la nomina di Vicesindaco, si apre ormai alla luce del sole una crisi politica che in realtà non ci sorprende. Le contraddizioni all’interno del gruppo di maggioranza sono infatti evidenti fin dal principio dell’esperienza di una lista civica fortemente eterogenea che si è ritrovata in questi due anni e mezzo a parlare con una voce sola, quella del sindaco Santagostino, dimostratosi insofferente a qualsiasi contraddittorio non solo con le minoranze in Consiglio ma anche con la cittadinanza.

La stessa insofferenza si è manifestata con ogni probabilità anche nei confronti di ogni dialettica interna alla sua stessa maggioranza: come spiegare altrimenti la decisione di ridimensionare ora il ruolo del Vicesindaco Iodice, l’esponente più autorevole e politicamente più forte, essendo stato anche il più votato alle ultime elezioni? Laveno Mombello non ha alcun bisogno di un’Amministrazione comunale che da un lato non si è dimostrata in grado di affrontare i problemi e di riconoscere le priorità del paese, e dall’altro invece tira dritto senza dialogo con la popolazione nel dare seguito ai propri progetti spesso discutibili, sperando di spostare l’attenzione dalle proprie incapacità. Le motivazioni risibili utilizzate per giustificare il nuovo assetto di Giunta, con le conseguenti dimissioni di Iodice, evidenziano tutte le difficoltà e la debolezza del primo cittadino e di quel che resta di Civitas. Arrivati a questo punto, prima si staccherà la spina e meglio sarà.