Le elezioni per le consulte rionali di Gallarate sono un costo da tagliare

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È curioso riscontrare come i partiti di opposizione che due anni fa votarono contro il regolamento sull’istituzione delle consulte rionali ora si battano in modo acceso per non cambiare quel vecchio regolamento che non avevano votato.
Quel regolamento, fatto e votato solo dalla maggioranza, credeva in un modello che poi così perfetto non si è dimostrato. 
La valutazione che è stata fatta dall’amministrazione per le modifiche regolamentari, finalizzata all’elezione di secondo livello delle consulte, tiene conto infatti anche del funzionamento di questi due anni che, fatta salva una consulta rionale, non è stato soddisfacente per la mancata partecipazione anche degli stessi eletti all’attività per cui si erano proposti.
Abbiamo valutato che i costi sostenuti nel 2017 per la comunicazione preventiva a tutti cittadini e per lo svolgimento delle elezioni sono stati eccessivi soprattutto se paragonati al numero di candidati e di votanti. 
Tutta la consultazione è costata 15.000€, a fronte dei soli 47 candidati – di cui solo 36 hanno preso voti – (su un totale di posti eleggibili pari a 25) con un’affluenza di circa 2900 elettori, ovvero il 7,59% degli aventi diritto.
Più di 5€ spesi per ogni voto espresso sostanzialmente per scegliere tra meno due candidati per un posto.
Al di là di questo, in due anni, sono state convocate una media di 6 riunioni per consulta. Ovvero una riunione ogni 4 mesi.
Tornando alle critiche delle opposizioni duole evidenziare che di certo non è la maggioranza che ha provato a mettere i propri uomini nelle consulte, bensì il PD e la Nostra Gallarate 9.9, basta vedere chi erano i candidati. 
Non che i tesserati ad un partito non possano rappresentare un rione, anzi… però fa strano che proprio il Partito Democratico e Longobardi vogliano tacciarci di politicizzare le consulte.

All’amministrazione non interessa mettere qualche tesserato; per quanto ci riguarda ad esempio, se la consulta di Cedrate-Sciarè vorrà ricandidarsi in toto (pur non essendo nessuno dei cinque membri un esponente di partito), è intenzione di questa maggioranza fare in modo che vengano tutti rieletti per l’ottimo lavoro di squadra svolto.

Purtroppo per le altre consulte non si può fare emettere un giudizio positivo complessivo.

Noi daremo la possibilità ai cittadini di candidarsi e poi sarà il consiglio comunale, eletto democraticamente dai cittadini, a designare chi ne farà parte. Una procedura di elezione che avviene per tantissimi organismi e per le consulte anche in altri Comuni. Non possiamo tra l’altro dimenticare che è stato proprio il PD (con la Riforma Delrio) a introdurre per le Province (che hanno dignità e competenze indiscutibilmente superiori ad un organismo consultivo rionale) l’elezione di secondo livello
Quindi non penso che il PD possa dare qualsivoglia lezione sul tema dato anche che le consulte rionali le abbiamo introdotte noi e loro, in 5 anni di amministrazione, non hanno fatto nulla che coinvolgesse i rioni. 
Continuano a parlare del loro bilancio partecipato omettendo di dire che non prevedeva una distribuzione equa sul territorio dei fondi, con il nostro bilancio partecipato invece gli interventi vengono distribuiti su tutta la città seguendo le indicazioni dei rioni. Con loro, che si ergono a paladini della democrazia, non è stato così.

Claudia Mazzetti
(assessore del Comune di Gallarate)

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