Le minoranze bocciano la giunta di Più Fagnano: «Zero opere e tanti litigi»

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La giunta di Più Fagnano

FAGNANO OLONA – Zero opere, o quasi. Tanti litigi, e una serie di errori. Si può riassumere così il comunicato stampa congiunto che i gruppi di opposizione di Fagnano Bene Comune, Siamo Fagnano e Cinque stelle hanno diffuso sul far della sera di oggi, martedì 10 settembre, per spiegare i motivi della richiesta di convocazione del consiglio comunale. Quella delle opposizioni è un’uscita dura e anticipa di qualche giorno la prossima seduta consiliare che, a Fagnano sono in molti a sostenerlo, sarà piuttosto tesa.

Niente opere. Solo errori e litigi

Sono trascorsi i primi 100 giorni dell’insediamento della nuova amministrazione e ci sembra opportuno fare un primo bilancio di ciò che è stato fatto. In questi tre mesi numerosi – si legge nella note ufficiale – sono stati gli errori e le gaffe amministrative, piccole e grandi, che vanno dalla questione della videoregistrazione del consiglio comunale senza liberatorie, al “mancato consiglio comunale dei ragazzi”, al pasticcio delle nomine di Geasc, all’incredibile visita alla torretta del Castello visconteo, alle dichiarazioni in consiglio puntualmente capovolte nei giorni successivi, ai toni poco istituzionali usati durante le sedute consiliari.
In questo lasso di tempo non è partito ancora alcun lavoro pubblico o nuovo progetto, a eccezione dei buoni e auspicati lavori di sostituzione della caldaia e dei serramenti all’asilo nido comunale, compiuto da Geasc e non dall’assessorato ai Lavori pubblici. Quest’estate nelle scuole non si sono fatte opere, se non quelle già programmate dalla precedente amministrazione.
Appalti importanti, come quello dell’illuminazione pubblica a led, la sostituzione delle caldaie degli stabili comunali, le opere in convenzione con il Gigante, la realizzazione della nuova palestra per le scuole Fermi, sono inspiegabilmente bloccati.
L’entusiasmo, l’impegno, la dedizione, lo studio, il lavoro di squadra dovrebbero sopperire all’inesperienza e alla scarsa preparazione specifica di quasi tutti i componenti della Giunta. Quello a cui abbiamo assistito sono stati continui e ripetuti litigi all’interno della maggioranza, incapacità, impreparazione, superficialità e personalismi. Per questi motivi abbiamo voluto anticipare la data del consiglio e chiedere all’amministrazione un necessario cambio di passo.

Questione di clima

La situazione politica del paese è anche una questione di clima: fresco nella scuola dove è stato posizionato (in una sola aula) un “Pinguino” (e a fronte di un progetto più complessivo e completo) per abbassare le temperature estive degli ambienti, e rovente in una maggioranza dove al momento non ci sarebbe condizionatore che tenga.

Ci si avvicina al consiglio di lunedì 16 settembre con molte tensioni dentro alla squadra di centrodestra che comanda al Castello e che, in questi primi mesi di mandato, ha bruciato le gioie di un’ampio successo elettorale, avvitandosi in litigi, divisioni, silenzi e solitudini. Prima tra tutte quella in cui è stato lasciato l’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Moltrasi, poi quella in cui si è infilato l’assessore alla Cultura Fausto Bossi con lo scivolone della visita proibita alla torretta, che in molti dicono essere solo la punta di un iceberg. E ora, si dice, la solitudine del sindaco Elena Catelli, chiamato di fatto a prendere decisioni pesanti, anche perché incalzata dai gruppi di opposizione. I quali, messe da parte le divisioni elettorali, a differenza della squadra di governo, hanno saputo fare gruppo anche su una serie di debolezze dei vincitori. Che, come annunciato sia nelle interrogazioni presentate, sia nel comunicato stampa, verranno messe in piazza. Anzi, in consiglio.

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