Le sei proposte dei sindaci «per un vero confronto sullo sviluppo di Malpensa»

Sei proposte sindaci malpensa

MALPENSA – Con l’avvento di Armando Brunini al vertice di Sea «c’è stato un deciso cambio di passo nel dialogo tra i vertici aeroportuali e il territorio». Lo dice in modo convinto il sindaco di Somma Stefano Bellaria, presidente del Cuv, il Consorzio che unisce i nove Comuni attorno a Malpensa (Somma, Lonate, Ferno, Arsago, Casorate, Golasecca, Vizzola, Samarate, Cardano). Ora però gli amministratori locali attendono fatti concreti, azioni, progetti. Loro sul piatto mettono sei proposte, protocollate in un documento ufficiale già condiviso dai nove sindaci che Bellaria sta presentando nelle Commissioni Territorio dei Comuni del Cuv prima di inviarlo a Milano.

Le sei proposte

Sono sei le proposte, o meglio sono sei i macrotemi che i sindaci declinano in 5 pagine fitte di idee e possibili soluzioni per «favorire un confronto “vero” e costruttivo tra i diversi “portatori di interesse” presenti sul territorio». Al primo posto c’è naturalmente la sostenibilità ambientale dell’aeroporto. Seguono in ordine: azioni per la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, collegamenti efficienti con l’aeroporto della Malpensa e miglioramento della viabilità dei Comuni limitrofi, ricadute occupazionali e tipologie contrattuali (buona e trasparente occupazione), programmazione e sviluppo territoriale, risorse e rappresentanza del territorio.

In attesa del Masterplan

Somma Lombardo Stefano Bellaria«Dal nostro punto di vista l’ipotizzato sviluppo dell’aeroporto non potrà che essere equilibrato e sostenibile, vale a dire rispettoso del territorio, delle sue esigenze, delle sue tradizioni», scrivono i sindaci. «Solo un aeroporto pienamente compatibile ed integrato con il contesto in cui è inserito ed operante nel rispetto delle istanze del territorio, può essere percepito dai cittadini in modo positivo».
All’interno dei sei punti c’è un po’ di tutto: nuove strade, aerei meno inquinanti, monitoraggio ambientale e compensazioni, rispetto delle rotte, politiche occupazionali, responsabilità sociale di impresa da parte di Sea, l’introduzione della Zes, la tassa sul rumore e molto altro ancora.
«Non chiediamo grandi investimenti economici da parte dell’azienda, ma un’attenzione diversa», sottolinea Bellaria. «Il territorio deve tornare ad avere fiducia in Sea, un’azienda che deve occuparsi un po’ di più di quello che succede al di fuori del sedime e che, nel bene e nel male, influenza per la sua importanza la vita delle comunità. Non è stato sempre così nel passato, ma ci sembra che con il nuovo management si stia assistendo a un cambio di paradigma. Naturalmente ora attendiamo i fatti, a partire dal Masterplan e dalle azioni future che metterà in campo Sea in risposta alle nostre proposte».

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