Elisir d’amore al Teatro Tirinnanzi, va in scena il capolavoro di Donizetti

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LEGNANO – Al Tirinnanzi l’appuntamento con la grande opera vedrà spuntare una furtiva lacrima. Il Teatro di Legnano ospiterà alle 21 di oggi, sabato primo febbraio, “L’elisir d’amore”, famoso melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti; mentre regia, allestimento e costumi porteranno la firma di Elena D’Angelo, a dirigere l’orchestra Antonio Vivaldi, Spirabilia Quintet e Coro Lirico Lombardo sarà il maestro Ernesto Colombo.

Un successo fin dalla prima replica

“L’elisir d’amore” andò in scena per la prima volta nel 1832 a Milano. Felice Romani aveva tratto ispirazione da un testo di Eugène Scribe (“Il filtro”) per il compositore Daniel Auber, ma Donizetti ebbe solo diciassette giorni per la musica, di cui sette utilizzati dal librettista per il testo; nonostante i tempi strettissimi, crearono uno degli esempi più sublimi dell’opera comica ottocentesca. Definita in partitura “melodramma giocoso”, vede tra le parti più amate l’aria “Una furtiva lagrima”: fu un vero successo fin dalla prima replica. A far amare “L’elisir d’amore” fu, nondimeno, l’inventiva melodica donizettiana, ben coniugata con la vena buffa dell’opera, a tratti velata di malinconia.

La trama

La giovane Adina sta leggendo delle vicende di Tristano e Isotta mentre i mietitori riposano all’ombra, con il timido contadino Nemorino che la osserva innamorato, dolendosi dell’incapacità di conquistarla. I contadini chiedono ad Adina di leggere ad alta voce. Lei inizia così a esporre le peripezie di Tristano che, grazie a un filtro magico, conquistò Isotta: Nemorino sogna di trovare quel magico elisir. Intanto arriva in paese per arruolare soldati il sergente Belcore, anch’egli innamorato di Adina; la chiede in sposa, ma lei non ne è attratta e non risponde. In paese giunge anche il dottor Dulcamara, un truffatore che vende falsi medicinali. Nemorino, ignaro di acquistare vino e non un magico elisir, casca nella rete e si ubriaca.

Le nozze con Belcore

Il vino lo rende spavaldo, fino al punto di mostrarsi indifferente verso Adina. Lei, abituata a sentirsi desiderata, per dispetto annuncia che sposerà subito Belcore. Nemorino spera che la data venga spostata, certo che l’elisir farà effetto; Adina aspetta la sera per le nozze, sperando che sbuchi Nemorino per punirlo dell’indifferenza. Lui vorrebbe un altro elisir, ma non ha soldi e si arruola per guadagnarli. Il sergente accetta, allontanando così il rivale. Giannetta, però, all’insaputa degli interessati, diffonde la falsa notizia che Nemorino ha ereditato ed è ricco; il pettegolezzo fa sì che le ragazze del paese cerchino il giovane, convinto che questo avvenga per effetto dell’elisir. Adina si ingelosisce, fino al punto di far cadere una lacrima e lui, vedendola, comprende che lo ama. Dopo varie vicissitudini Belcore se ne andrà, certo di trovare altre da corteggiare; Dulcamara sarà invece trionfante, incredulo per il successo dell’improbabile elisir.

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