Lega di Legnano subito all’attacco della giunta Radice: «Fedeli incompatibile»

LEGNANO – Una partenza che «non ci convince»: non è tenera la sezione di Legnano della Lega Salvini Premier sull’esordio della giunta di Lorenzo Radice. «Riteniamo opportuno – si legge in un comunicato diffuso oggi, domenica 25 ottobre – non esprimere giudizi nei confronti degli assessori nominati dal neo sindaco, sicuri che il tempo sarà galantuomo e ci darà indicazione sulle qualità dei singoli. Vogliamo esclusivamente evidenziare una rilevante criticità riguardo la nomina dell’architetto Lorena Fedeli: le deleghe assegnate (urbanistica e ambiente, nda) la pongono in palese conflitto di interessi essendo titolare di uno studio di architettura operante nella città, lo Studio di Progettazione LFArchitettura di Lorena Arch. Fedeli. A tal proposito gradiremmo che il tema del conflitto di interessi fosse fra i primi argomenti da trattare nella commissione legalità, sperando che il neo sindaco sia ancora dell’idea di istituirla». Richiesta di un parere in merito nel giorno della sua presentazione, la stessa Fedeli aveva indicato come soluzione per sé come per qualunque assessore quella di «non lavorare a livello professionale nella stessa città dove si è amministratori pubblici».

«Deleghe fantasiose e fonte di confusione»

Ma la Lega legnanese non si ferma qui. «Abbiamo notato – incalza – che è stata fatta una consistente operazione di marketing, cercando di dare denominazioni idilliache agli assessorati. Il guazzabuglio di deleghe assegnate ai singoli componenti della giunta sembra però in enorme contrasto con l’attuale organizzazione degli uffici amministrativi. Ogni assessore sarà costretto ad interagire con una pluralità di dirigenti e viceversa. Il vero marketing che ci attendiamo è quello territoriale, cioè la riduzione delle tasse locali con l’intento di incentivare gli investitori a venire (o restare) a Legnano per fare impresa. Il risultato prevedibile sarà la più totale confusione e commistione di ruoli, a meno che il sindaco non abbia in programma di rivoluzionare l’assetto organizzativo della macchina comunale. Ma se l’ipotesi è questa, sarebbe stato più saggio agire prima sull’organizzazione comunale per poi rimescolare le carte in giunta».

Accam primo banco di prova. «I giovani? All’asciutto»

La prima occasione per verificare la sostenibilità dell’attuale assetto, secondo la Lega, arriverà a breve con il tema scottante dell’Accam: «A chi spettano – domanda polemicamente – la decisione e la competenza? All’assessore alla gestione del ciclo dei rifiuti? O all’assessore alle partecipate? O allo stesso sindaco che non può più astenersi, perché il non prendere posizione vuol dire lasciar decidere gli altri? Ci aspettiamo che alla fine vincerà la barzelletta della decisione collegiale o ancor peggio lo scaricabarile delegando ad Amga una scelta che non le può competere: ricordiamoci che oggi la municipalizzata è guidata da un amministratore unico in scadenza di mandato e nominato da un commissario che non c’è più, nominato con un’operazione che ha azzerato la rappresentatività dei Comuni soci». Infine, un accenno «all’ipocrisia che ha permeato l’intera campagna elettorale. Un esempio su tutti: per mesi è stato sbandierato il valore e il contributo dei giovani, portatori di freschezza e innovazione. Bene, alla resa dei conti ai giovani non è stato assegnato alcun incarico, dopo aver pedalato in lungo e in largo per tutta la città sono rimasti clamorosamente a bocca asciutta».

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