Colpo di scena a Legnano: il consiglio comunale si fa. Carnelli salva Fratus

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LEGNANO – Ennesimo sviluppo della crisi a Legnano: il consiglio comunale è stato convocato per la sera di venerdì 5 aprile. Al primo punto dell’ordine del giorno, la surroga del primo consigliere che si è dimesso, il leghista Mattia Rolfi, e la convalida del neo consigliere Alessandro Carnelli. Dopo una settimana di impasse, la situazione si è sbloccata in seguito alle pressioni del Viminale a trovare una soluzione che mantenesse al suo posto la giunta di centrodestra; decisivo l’intervento del difensore civico regionale, Carlo Lio, che in poche ore ha disposto la convocazione dell’assemblea con un atto “di invito e diffida” da recepire entro 5 giorni che rientra nei suoi poteri.

Si vota su tasse e bilancio

L’assemblea cittadina è stata convocata in via d’urgenza per le 20.30 di venerdì. In assenza dell’ex presidente del Consiglio comunale, Antonio Guarnieri, uno dei 12 consiglieri di maggioranza e opposizione dimessosi due giorni dopo Rolfi, è stato il consigliere anziano, Ornella Caimi, a firmare l’avviso di convocazione. Con l’ingresso in Consiglio di Carnelli, la maggioranza può tornare a contare sul numero legale con 12 consiglieri più il sindaco, Gianbattista Fratus, e procedere all’approvazione del bilancio nei 20 giorni di proroga previsti dalla legge. All’odg sono previste dichiarazioni in apertura di seduta, una serie di disposizioni in materia fiscale e, all’ultimo punto, la sospirata approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 e del documento unico di programmazione per lo stesso triennio.

Le opposizioni preannunciano battaglia

Si preannuncia una serata agitata. Le opposizioni non staranno a guardare e già corre voce di presìdi di protesta per quella che giudicano una forzatura senza precedenti da parte della maggioranza. Da più parti si leva l’accusa di “democrazia sospesa” e c’è chi, come Daniele Berti del Movimento per Legnano, parla di un “vergognoso atto per gettare fumo negli occhi ai legnanesi”.

Il caso di Legnano non sembra avere precedenti nel panorama nazionale. Quello che si svolgerà a Palazzo Malinverni sarà comunque un consiglio dimezzato, con tutti i banchi di opposizione vuoti, più due nella maggioranza (una volta surrogato Rolfi).  C’è inoltre il rischio concreto di una pioggia di ricorsi. In silenzio, senza fare alcuna dichiarazione ma muovendo tutte le leve che ha saputo trovare – compreso il ministero dell’Interno – il centrodestra legnanese, almeno quello rimasto dopo le defezioni e le spaccature in Lega e Forza Italia, ha fatto quadrato sulla crisi scoppiata inaspettata martedì 26 marzo, trovando una scappatoia diversa da quella prospettata l’indomani dal vicesindaco Maurizio Cozzi.

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