LEGNANO – Dopo quattro mesi di rinvio a causa dell’emergenza sanitaria, è stata fissata tra un mese, precisamente l’8 luglio alle ore 10.00 al Tribunale di Varese l’udienza per i creditori tardivi nell’ambito del fallimento della Pensotti Fabbrica Caldaie Legnano. Saranno presenti anche gli ultimi 37 lavoratori licenziati alla fine della CIGS con procedura di licenziamento collettivo, che dopo il nullaosta del Tribunale potranno finalmente attivare la procedura per il rimborso del TFR da parte del Fondo di Garanzia INPS. Il trattamento di fine rapporto è l’unica spettanza sicura che i dipendenti potranno recuperare integralmente dal fallimento.
Lizzi (ex RSU): «Azienda sana finita in gruppo disastroso»
«Dopo questi mesi in cui si è pensato giustamente ad altro – dice Franco Lizzi, ex lavoratore ed ex RSU Pensotti – voglio ricordare il silenzioso fallimento della Pensotti FCL Spa, azienda fallita con un buco di bilancio di 55,8 milioni di euro creato in pochi anni. La Pensotti aveva del lavoro e ha sempre lavorato, questa è la mia rabbia, ma apparteneva a un gruppo disastroso, di cui tutte le aziende in Italia sono fallite. Le banche hanno chiuso i rubinetti alla Pensotti, che così non ha più potuto prendere ordini: se fosse uscita dal gruppo sarebbe ancora viva. Spero che il curatore fallimentare, il giudice delegato e la Procura vadano fino in fondo per verificare questa situazione che ha portato un’azienda sana, con commesse per lavorare, al fallimento in breve tempo con un simile buco di bilancio. Spero – prosegue Lizzi – che si vada a indagare sui bilanci degli ultimi anni, per la dignità dei lavoratori e dei fornitori: i primi perché in molti hanno dovuto cercare una nuova occupazione, ma soprattutto per chi è ancora in mezzo alla strada; i secondi perché hanno lavorato senza essere pagati rischiando a loro volta di fallire e perché sono quelli più esposti nel fallimento».