Legnano: via al 1° bilancio dell’era Radice. Tasse invariate, ma minoranze arrabbiate

LEGNANO – Via libera nella notte dal Consiglio comunale di Legnano al bilancio di previsione 2021-2023 e al documento unico di programmazione (Dup) per lo stesso triennio, i primi dell’Amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Lorenzo Radice (nella foto, con l’assessore alla Sostenibilità, Alberto Garbarino). Il documento è stato approvato dopo le ore 2.00 di mercoledì 31 marzo con i soli voti della maggioranza, dopo che erano stato respinti gli emendamenti presentati dalle minoranze.

«Ripartiamo da rigenerazione urbanistica e sociale»

Il bilancio di Palazzo Malinverni, all’ordine del giorno delle sedute di lunedì 29 e di martedì 30, sfiora i 94 milioni nell’anno corrente (93.791.335 euro) mentre ammonta a 78 milioni nel 2022 e a poco più di 74 nel 2023. «È un bilancio di ripartenza» ha detto prima del voto dal sindaco, che ha richiamato fra gli elementi chiave «la rigenerazione non solo urbanistica ma anche sociale della città, le progettualità e la solitudine. A Legnano il 60 per cento della popolazione vive in nuclei di una o due persone, situazione aggravata dalla pandemia. Sono cambiati gli stili di vita ed è cambiato il modo di vivere la città, come pure di governarla e di gestirla. Due le nostre linee d’azione: costruire la città sociale, ricca di occasioni di incontro e di relazione, incrementando la qualità della vita attraverso gli investimenti; e lavorare per una città policentrica, all’interno dei quartieri e fra i quartieri stessi».

Nella seduta di lunedì, l’assemblea aveva approvato anche la politica fiscale della giunta, che ha mantenuto invariati gli importi per il 2021 delle imposte di sua competenza ovvero il canone unico patrimoniale, l’addizionale comunale all’Irpef e l’Imu. Scelta elogiata dalla maggioranza, che ha guardato al bicchiere mezzo pieno, ma contestata dalle opposizioni, che si aspettavano invece ulteriori agevolazioni in considerazione della grave crisi causata dall’emergenza sanitaria a molti cittadini e lavoratori.

Battibecco Toia-Radice: «Manca il rispetto»

Nella giornata di martedì, il consigliere della lista civica Toia Sindaco Francesco Toia è tornato sul battibecco della sera prima con il sindaco Radice, cui era seguita una breve sospensione della seduta (con qualche microfono rimasto aperto, da uno dei quali è filtrata la battuta «comunque qua ci stiamo perdendo il cervello»). «Il sindaco – ha osservato Toia – è espressione del governo sul territorio, deve essere garante di stabilità e ordine, non può essere provocatore né fonte di litigi. La nostra è sì un’opposizione puntigliosa, ma responsabile e rispettosa. Siamo pronti, come più volte dichiarato e testimoniato nei fatti, a remare tutti nella stessa direzione, perché questo è ciò che la città merita, specie in un momento come quello che stiamo attraversando. Ma prima di tutto pretendiamo rispetto».

Brumana: «Su Accam traditi gli impegni»

In una lettera aperta al sindaco e al presidente del Consiglio comunale, Federico Amadei, il consigliere civico Franco Brumana (Movimento dei Cittadini) ha chiesto a quest’ultimo di intervenire «per tutelare le funzioni del Consiglio e dare adeguate informazioni ai consiglieri» dopo che il primo cittadino ha espresso nell’ultima assemblea di Accam un voto favorevole al piano di ristrutturazione dei debiti della società. «È palese – argomenta Brumana – che il sindaco non ha rispettato l’impegno che gli aveva attribuito il Consiglio comunale» con la delibera d’indirizzo approvata lo scorso 15 febbraio «per un nuovo piano di smaltimento dei rifiuti nel rispetto dei princìpi dell’economia circolare. Volendo compiere scelte diverse o non previste, avrebbe dovuto ottenere dal Consiglio Comunale una nuova delibera di indirizzo».

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