Accam, fumata bianca per il salvataggio. Sì da Busto e Legnano, Gallarate si astiene

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BUSTO ARSIZIO – L’assemblea dei soci dà il via libera al piano di risanamento di Accam e apre le porte alla Newco con Agesp, Amga/ALA e Cap Holding, che nelle prossime settimane riceverà in affitto il ramo d’azienda dell’inceneritore di Borsano dalla stessa Accam, destinata alla ristrutturazione aziendale in base al codice fallimentare, con il ruolo di “bad company”. Regge l’accordo trovato in primis tra Busto Arsizio e Legnano dopo l’incontro in Regione Lombardia alla presenza dell’assessore all’ambiente Raffaele Cattaneo. Ma è Gallarate ad astenersi, con il sindaco Andrea Cassani che critica la scelta del collega legnanese Lorenzo Radice di «spalmare i debiti di Accam su Aemme Linea Ambiente», di cui Legnano detiene la maggioranza, ma che è partecipata anche da Gallarate (e Magenta).

La votazione

Ha partecipato al voto circa l’87% degli aventi diritto (tra i non votanti, anche Cardano al Campo dopo il pasticcio in consiglio comunale). Tra questi, il 75% si è espresso con un voto favorevole, tra cui Busto Arsizio e Legnano. Contrari i quattro “Comuni del No” (Canegrate, Castano Primo, Nerviano e Rescaldina). Astenuta Gallarate. La votazione è avvenuta all’inizio dell’assemblea, seguita dall’illustrazione, da parte dei tecnici, del piano di ristrutturazione e salvataggio.

Il piano di salvataggio

Prevede la creazione di una Newco, inizialmente partecipata al 60% da Aemme Linea Ambiente e al 40% da Agesp (che poi scenderanno attorno al 30% ciascuna quando entrerà in gioco Cap Holding). La nuova società prenderà in affitto da Accam la gestione dell’inceneritore, mettendo in campo un piano industriale con investimenti che consentiranno all’inceneritore di tornare a generare introiti e con il compito di delineare un futuro che guardi alle prospettive dell’economia circolare. Accam invece diventerà una sorta di “bad company” che, con l’introito dell’affitto di ramo d’azienda, ripagherà i circa 10 milioni di euro di debiti accumulati.

Antonelli: «Non abbiamo mai cambiato idea»

«Siamo contenti di non aver mai cambiato idea e che tanti abbiano cambiato idea» le parole del sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, che si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, ribadendo «fiducia» nel CdA di Accam. Antonelli ha ricordato anche che il terreno di Borsano verrà messo a disposizione della Newco «per il tempo necessario», come da mandato del consiglio comunale di Busto. Ora il nuovo piano dovrà tornare in aula. Con la consapevolezza che l’inceneritore dovrà rimanere acceso anche oltre il 2027, per sostenere il piano della Newco.

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Radice: «Inizia una nuova epoca»

Canta vittoria il sindaco di Legnano Lorenzo Radice: «Sono state due settimane di lavoro proficuo quelle che hanno separato le due assemblee dei soci – si legge in una nota diffusa subito dopo la conclusione dell’assemblea – se il 6 marzo avevo espresso un voto di astensione, oggi ho votato convintamente sì alla delibera sul piano di ristrutturazione dei debiti e il risanamento. Questa delibera ha visto l’accoglimento di modifiche da noi proposte e finalizzate a semplificare il documento nella logica seguita dal tavolo regionale della scorsa settimana». Nel progetto di Newco, infatti, Radice vede «le condizioni» che aveva posto come «discriminanti nell’ultima assemblea» e che aveva racchiuso nella «formula delle tre T: il terreno sarà garantito per tutta la durata del piano; c’è un tempo congruo perché Amga, Agesp e Cap possano formulare un nuovo piano industriale e c’è la tutela degli investimenti». Prosegue il sindaco di Legnano: «Ognuno, in questa partita, farà la propria parte e, grazie all’affitto del ramo di azienda che precederà l’acquisto degli asset di Accam da parte delle newco, non saranno assunti semplicemente dei debiti, come si trattasse di un semplice salvataggio, ma saranno realizzati importanti e necessari investimenti per il futuro e la realizzazione di un’autentica economia circolare in una logica di area vasta. Con la newco si chiuderà un’epoca e ne comincerà una nuova basata su trasparenza, competenza e una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale nel ciclo dei rifiuti. Cosa, questa, di cui il territorio aveva assolutamente bisogno. Finalmente abbiamo la basi per realizzare un sogno: andare nel tempo verso una gestione dei rifiuti con meno incenerimento e sempre più differenziazione e recupero di risorse».

Cassani: «Grave decidere senza coinvolgerci»

Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani ha spiegato in apertura di seduta del consiglio comunale di questa sera, 22 marzo, la sua astensione al voto sul piano di risanamento di Accam, legata alla decisione di creare la Newco non più con Amga ma con Aemme Linea Ambiente, che è partecipata indiretta anche del Comune di Gallarate, visto che Amsc ne è socia al 10% circa. «Ritengo molto grave che l’amministratore unico di una società (Amga, ndr), che pure è socia di maggioranza di ALA, possa parlare per conto di ALA – le parole pronunciate da Cassani – sicuramente ho preso male l’uscita a mio modo di vedere intempestiva davanti all’assessore regionale senza aver prima informato né il CdA di ALA né i soci». Una bocciatura di metodo, più che nel merito, del piano per la Newco con ALA, Agesp e Cap Holding: «Non mi sta bene che il sindaco di Legnano, che qualche settimana fa faceva i video dicendo che Amga non si farà carico del debito di Accam, adesso facendosi forza della maggioranza in ALA, decida di prendere in mano la Newco che gestirà Accam spalmando il debito sugli altri soci di ALA. Se le quote sono quelle comunicate, i gallaratesi da stasera avranno 600mila euro di debito in più. E ci potrebbe anche stare, perché ritengo intelligente questa operazione per il sistema di gestione dei rifiuti, ma non mi sta bene che Legnano, che pure fa il proprio interesse, spalmi il debito sui gallaratesi senza che questi vengano coinvolti».

I Comuni del “No”

Bocciano su tutta la linea «l’ennesimo documento con tante belle idee ma con poca concretezza, soprattutto per gli aspetti economici e finanziari» i sindaci di Castano Primo, Canegrate e Rescaldina, tra i Comuni contrari al salvataggio, che parlano in un comunicato congiunto di «poca chiarezza e trasparenza». Rimarcando un controsenso: «Si parla di economia circolare ma poi si decide di costituire una Newco fino al 2050, per cui la prospettiva più rosea sarà quella di continuare a bruciare rifiuti per almeno i prossimi 20 anni – si legge nel comunicato – non sono ancora chiari, dopo le ultime valutazioni di Regione Lombardia, quali siano i reali valori per l’eventuale bonifica del sito, di cui certamente come amministratori non vogliamo caricare le future generazioni. Vogliamo che il futuro si costruisca con gesti concreti e non con tante parole. I cittadini del territorio meritano che i loro rappresentanti facciano di tutto per assicurare la pulizia dell’aria, dell’ambiente e, fatecelo dire, una maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, il tutto nell’interesse del bene comune».

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