Università Insubria a Gallarate, non prima dell’anno accademico 2022-‘23

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GALLARATE – «Nel caso in cui l’università dell’Insubria confermasse l’interesse, ci hanno informato che servirebbe almeno un anno accademico per l’organizzazione della didattica». Nel migliore dei casi, dunque, Gallarate diventerebbe città universitaria non prima dell’anno accademico 2022/’23. Lo ha riferito questa sera, 22 marzo, in consiglio comunale il sindaco Andrea Cassani (Lega) in risposta a un question time presentato dal consigliere Anna Zambon (Pd).

Una facoltà in pretura

Il possibile arrivo di una facoltà dell’Insubria all’interno dell’ex pretura di Gallarate è un tema che nelle ultime settimane ha suscitato dibattito e forte interesse in città. Cassani in consiglio comunale ha provato a fare chiarezza, ribadendo che al momento non ci sono ancora risposte ufficiali, ma un confronto in corso. «Ci sono stati due incontri a seguito dei quali, su richiesta dell’università, sono state trasmesse lunedì 15 marzo le planimetrie dell’edificio e quattro giorni dopo un ulteriore documento con la suddivisione attuale degli spazi».
Zambon ha chiesto quanti studenti e docenti potrebbero essere coinvolti, ma è una domanda a cui Cassani non ha potuto rispondere: «Non è una stima che posso fare io, ma che credo stia facendo l’università dell’Insubria». E ha aggiunto: «Abbiamo trasmesso le planimetrie dell’edificio a nostro avviso più confacente alle necessità logistiche e infrastrutturali espresse dai nostri interlocutori. Credo si stiano valutando innanzitutto gli spazi e poi eventualmente ci sarà tempo e modo per discutere le condizioni, anche se mi pare che le sedi universitarie dell’Insubria siano soprattutto (se non tutte) dei comodati d’uso gratuito, con spese di manutenzioni ordinarie a carico dell’ateneo».

Il futuro della polizia

Se l’operazione Insubria andasse in porto, sarebbe ancor più inevitabile lo spostamento dall’ex pretura del commissariato, «una sede non più confacente a criteri oggettivi di sicurezza». La polizia di Stato è sempre più orientata verso il trasloco nella palazzina di via Aleardi che Amsc, come deliberato nell’assemblea dei soci dello scorso 16 marzo, lascerà libera in tre mesi circa. In una nota ufficiale inviata al Comune il questore Marco Morelli ha fatto sapere che la «soluzione più adatta invece pare possa individuarsi nello stabile di via Aleardi 70» e che «lo stabile si presenta in buono stato e necessiterebbe di minimi adeguamenti strutturali».
Se l’università riterrà l’ex pretura confacente alle proprie necessità, con ogni probabilità sarà necessario spostare da viale Milano anche gli uffici del giudice di pace. Secondo Cassani non è certo un problema insormontabile: «Si valuterà una soluzione più opportuna, in accordo con il tribunale».
Al termine della relazione del sindaco Zambon ha ribattuto: «Dalla risposta emerge che al momento l’università nella nostra città è soltanto un sogno e un desiderio del sindaco. A lui chiedo di coinvolgere il consesso civico, perché è un argomento di rilievo, e di informarci sui prossimi sviluppi».

Una sede dell’Università Insubria a Gallarate. Molto più di un’ipotesi

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