Lezioni al freddo in una scuola di Sesto. Genitori in rivolta: «Ora siamo stufi»

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SESTO CALENDE – Temperature fredde e nessun provvedimento in corso. Alla scuola secondaria di primo grado Bassetti di Sesto Calende «alunni e insegnanti sono in classe con il giubbotto», racconta Serena Gensini, mamma di un’alunna e rappresentate di classe. È lei a farsi portavoce anche degli altri genitori e a lanciare l’allarme freddo nelle aule della scuola media. Da lunedì, 30 novembre, gli studenti sono tornati alle lezioni in presenza, dopo il via libera dell’ultimo Dpcm che ha reso la Lombardia zona arancione. Ma il rientro è stato traumatico. «La temperatura non è idonea, così già da martedì ci siamo attivati, insieme ad altri rappresentati, per segnalare il problema e risolvere la questione in tempi brevi», specifica Gensini. A essere chiamata in causa è stata direttamente l’assessore Claudia D’Onofrio (Istruzione). Senza grandi risultati: «A oggi, non è cambiato nulla». E non solo: il freddo a scuola diventa un’assist per portare all’attenzione un altro discusso problema, quello del cibo della mensa.

In aula con il giubbotto

Il lungo periodo di chiusura delle scuole ha sicuramente influito sulla temperatura del primo giorno. Ma resta il fatto che in una settimana la situazione non sia cambiata. E questo è meno plausibile. Anche di fronte alle precauzioni utilizzate per evitare il rischio di contagio da Covid. Come mette in chiaro la rappresentante di classe: «A ogni cambio dell’ora, così come all’intervallo, le finestre delle aule vengono aperte per cinque minuti, per cambiare l’aria. È vero che siamo in inverno, ma non è un motivo abbastanza valido da giustificare un freddo costante: una stanza di 25 metri quadri, con i termosifoni accesi, non impiega molto tempo per recuperare un po’ di caldo». 
Le segnalazioni fatte all’assessore non sono bastate. Anzi, «ha risposto in maniera vaga», sottolinea Gensini. In ogni caso un sopralluogo a scuola è stato effettuato, con il risultato che «il riscaldamento era tarato a temperature diverse, per via della scuola chiusa, ma si erano presi provvedimenti per risolvere il problema». Tutto a posto? «Giovedī era ancora freddo: studenti e docenti tengono il giubbotto in aula». Ora sono state informate anche le minoranze di Sesto e i servizi educativi del Comune: «Non voglio farne una questione politica. Semplicemente, come le altre mamme, vorrei una risposta precisa». E una soluzione.

E il servizio mensa?

Il problema della temperatura diventa un’occasione per riportare all’attenzione un altro disagio, di cui «si parla da anni ma che non è mai stato risolto», specifica Gensini. Si tratta del servizio mensa alle Bassetti. E nello specifico del cibo freddo. «Nessuno dice di togliere qualcosa o di aumentarne la grammatura. Noi ci lamentiamo del fatto che i ragazzi mangino alimenti non cotti adeguatamente. Praticamente crudi». Un fatto che è stato già al centro di discussioni. Senza risultati. «Si potrebbe risolvere facilmente, attrezzandosi nel modo giusto», aggiunge. Inoltre il periodo attuale non è amico. Infatti, in base alle norme anti-Covid, «i ragazzi devono mangiare nelle classi cibi pre-confezionati per evitare spostamenti. Ma che siano anche freddi non è tollerabile: paghiamo un servizio che deve esserci». Una soluzione in merito, secondo la mamma-rappresentate, potrebbe essere «un accordo tra amministrazione e ditta appaltatrice, per pagare una persona che serva i piatti caldi. Perché credo che la mensa abbia un valore importante, sia sociale che educativo. E io sono stufa di non avere risposte».

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