Samarate, in mensa a scuola cibo freddo e scarso. Contestazione formale al gestore

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SAMARATE – Poco cibo e freddo. Le lamentele sul servizio mensa nelle scuole di Samarate hanno aperto il consiglio comunale di ieri sera, 3 dicembre. A lanciare l’allarme è stato il gruppo d’opposizione Progetto Democratico, per voce del consigliere Tiziano Zocchi: «Abbiamo ricevuto una serie di segnalazioni – di diversi plessi scolastici – da parte di molti genitori», ha spiegato. «Nelle mense il cibo è freddo ed è poca roba. I bambini non mangiano e sono scontenti». Un motivo valido per chiedere spiegazioni – attraverso un question time – sul rispetto o meno degli obblighi a cui è vincolata la società che ha in gestione la ristorazione scolastica. E le penali che eventualmente andrebbero applicate alla ditta «in caso di mancato rispetto della qualità del servizio», ha precisato Zocchi. È l’assessore all’Istruzione, Linda Farinon, a prendersi carico delle domande della minoranza, specificando che «è stata emessa una dichiarazione formale. Ora l’azienda incaricata ha dieci giorni per rispondere, poi ci sarà una riunione con le loro dirigenze».

Gli obblighi da rispettare

Il consigliere Zocchi si è fatto portavoce di molte famiglie scontente della mensa. «Il momento dedicato al pasto non è secondario ad altri nell’ambiente scolastico», ha sottolineato. Soprattutto a margine degli aumenti di tariffa che interesseranno anche questo servizio, a partire dal primo gennaio del prossimo anno. «Credo che ci siano degli obblighi da parte della società concessionaria. E cioè di rispettare il capitolato usato per partecipare a una gara». In sostanza, tenere fede quanto promesso per aggiudicarsi il bando di gestione. E se questo non avviene, allora sorgono le domande. Domande come: «Cosa farà l’amministrazione per tutelare chi usa il servizio mensa?», oppure sapere «se il contratto di concessione prevede delle penali in caso di mancato rispetto dei parametri della qualità del servizio. Quali?». E ha concluso augurandosi che «l’azienda erogatrice si degni di dare un servizio decente. Altrimenti si dovrà considerare una way out».

Personale e penali

A rispondere alle domande poste dal consigliere di minoranza è stata l’assessore Farinon (Istruzione). Lo ha fatto partendo dagli step compiuti a ottobre, quando le prime segnalazioni hanno indotto a sopralluoghi, mostrando carenze di personale. Dopo una serie di controlli mirati, «a metà novembre è stata inviata una formale contestazione» ha spiegato l’assessore. «Sono seguiti altri incontri con i responsabili dell’azienda e dopo ulteriori richieste il personale è stato integrato». Ha poi aggiunto: «Nel frattempo è stato elaborato un nuovo menu alternativo, che verrà proposto in Commissione Mensa e alla società di gestione. Che ha inoltre preso dei carrelli termici per mantenere la temperatura dei pasti nel momento delle consegne». Farinon ha dato anche spiegazioni sulle eventuali penali in caso di mancato rispetto della qualità del servizio, parlando di cifre che oscillano – in base alla gravità – tra i 1000 e i 2500 euro. Intanto «è stata emessa una dichiarazione formale. Ora l’azienda incaricata ha dieci giorni per rispondere, poi ci sarà una riunione con le loro dirigenze».

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