Licenziamenti Fedex: accordo entro il 26 giugno o mobilitazione

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MALPENSA – «Difendiamo i posti di lavoro: un’altra soluzione é possibile». Non hanno alcuna intenzione di arrendersi i lavoratori di Fedex, coinvolti da un’improvvisa procedura di licenziamenti nonostante gli affari in Italia, per il colosso americano specializzato nel trasporto merci, vadano a gonfie vele. Rischiano il posto di lavoro in 361, di cui 34 soltanto al Malpensa.

Il calendario degli incontri

Sindacato e azienda hanno fissato due giornate consecutive d’incontri per il 25 e 26 giugno, il ministero per lo Sviluppo economico a sua volta ha convocato le parti per il 4 luglio invitandole a impegnarsi ulteriormente al fine di  trovare un accordo risolutore. «In data odierna – spiegano i sindacati confederali in un messaggio interno ai lavoratori – nonostante la mediazione del ministero l’azienda non ha proposto nessun passo avanti rispetto alle condizioni precedentemente comunicate il 7 giugno scorso. I sindacati con i delegati hanno concordato unitariamente di mantenere le iniziative di protesta sui territori e a brevissimo organizzare momenti di confronto con i lavoratori dentro e fuori dai luoghi di lavoro». Se anche il doppio incontro di settimana prossima non dovesse essere risolutore, sarà indetto uno sciopero con manifestazione nazionale a Roma. «Sarebbe la testimonianza che l’azienda non vuole trattare. Noi non ci fermiamo».

La solidarietà di Tajani

Nel frattempo una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, incassando la sua totale solidarietà. «Ristrutturazione inaccettabile. Soprattutto perché riservata solo all’Italia», ha scritto in un tweet l’esponente di Forza Italia al termine dell’incontro. «Mi sembra assurdo licenziare persone quando l’azienda funziona ed è in attivo».

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