Linate Bridge, tre mesi d’inferno attorno a Malpensa

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Lunedì 24 giugno 2019, la crème di SEA si è prodigiosamente offerta per quella che è stata definita un’Assemblea Pubblica. Scopo del consesso, più volte rimarcato e sottolineato, era quello di INFORMARE la cittadinanza sul progetto “Bridge” ossia il trasferimento dell’aeroporto di Linate (esclusi i muri e le piste si intende…) a Malpensa. Per chi non avesse ancora idea del fatto, si limiti ad immaginare l’improvviso aumento di movimenti (aerei, passeggeri, merci, addetti aeroportuali, etc…) del 40%. Bazzecole, vero? “Informare” dicevo. Ci hanno fatto assaporare l’ebbrezza di essere informati su qualcosa che tocca direttamente migliaia di cittadini e le loro vite ma non per discuterne o raccogliere pareri, suggerimenti, collaborazioni. Semplicemente per farci sentire quello che in effetti siamo: un gregge di pecore a cui viene detto semplicemente quale dev’essere l’ovile. In altre parole ci è stata offerta la possibilità di fare gratuitamente un viaggio nel tempo.

 Quindi una serata che, per logica, doveva essere indetta due anni fa ci è stata propinata a cose ampiamente decise e irrevocabili a pochi giorni dall’evento (un po’ come la presentazione di un concerto o di una qualsiasi manifestazione popolare). SEA si è presentata a ranghi completi, infatti attorno al suo Direttore, per la prima volta abbiamo potuto vedere un po’ tutto il management distinto in aree di competenza. Tra i vari settori quali il Safety &Environment, Operation, Marketing, Auditing, etc…c’erano anche i funzionari del settore CUv (Consorzio Urbanistico Volontario), forse uno dei settori più strategici di tutta la Holding Sea. Eh sì, in effetti, silenti e supini come vuole la regola, i sindaci del CUV sedevano alla destra ( e sinistra…) del “Padre”… Un quadretto simpatico che spero rimanga impresso nella memoria della gente. Ora, considerato che la platea era impregnata di comitati costituiti da pericolosi facinorosi, estremisti, gente disinformata, faziosa e politicizzata, è comprensibile come ad un certo punto gli organizzatori abbiano deciso di togliere la parola al pubblico e dichiarare conclusa l’assemblea. Siccome lo scrivente Comitato, dopo essersi regolarmente accreditato, non ha avuto la possibilità di proferire verbo, formulerà per iscritto qui le domande che avrebbe voluto porre ai convenuti all’Assemblea.

Domanda 1 rivolta ai sindaci del Cuv

Non ritenete che, per Vilipendio allo Stato e per Oltraggio di quella fascia tricolore che avete nel cassetto, sia giunta l’ora di dismettere per sempre il CUV? Avete trasformato il CUV in una delle peggiori farse istituzionali. Dal giorno della sua costituzione, grazie a voi e ovviamente a chi vi ha preceduto, il CUV non ha condotto una sola azione a favore dell’ambiente di Malpensa e ancor meno a favore della salute e della vita dei cittadini che ci abitano. In deroga (sarebbe più corretto dire in violazione) alle leggi esistenti, avete permesso invece le peggiori nefandezze degne del più antidemocratico Paese in Via di Sviluppo. Avete permesso la realizzazione di un’infinità di opere senza lo straccio di una VAS (valutazione ambientale strategica), avete permesso che cave dismesse anziché essere rinaturalizzate (come prevede la legge) diventassero parcheggi per migliaia e migliaia di automobili, avete favorito e avvallato una ferrovia inutile e devastante (t2-gallarate), avete concesso e permesso la realizzazione di innumerevoli centri commerciali, avete usato le aree verdi come “aree disponibili” per ulteriore urbanizzazione e giammai come aree da tutelare, avete abbandonato la cittadinanza a gravi esposizioni per la loro salute….in sintesi, avete reso questo territorio tra i più inospitali e invivibili d’Europa.

Domanda 2 rivolta al sindaco di Somma Lombardo

Poche settimane fa il Sindaco Stefano Bellaria ha perorato strenuamente la causa dell’onorevole Reguzzoni il quale, nelle vesti di presidente di Volandia, si è presentato alla cittadinanza di Somma con un progetto “strappalacrime” che aveva come intento finale quello di “tenere alta la memoria storica della città e di valorizzare con alcune migliorie un museo che è patrimonio culturale e orgoglio di tutta la comunità” (quanta ipocrisia!). Nella stessa circostanza si chiedeva all’amministrazione un piccolo sforzo nel concedere una “semplice” deroga (una più, una meno, cosa sarà mai?!) affinchè un terreno agricolo potesse essere trasformato in un parcheggio per qualche migliaia di auto. Fu detto che un museo così importante, con un numero tanto elevato di visitatori, doveva assolutamente dotarsi di questa vasta area parcheggio. Lo scrivente comitato aveva avanzato pubblicamente il sospetto che quel parcheggio invece fosse solo ed unicamente funzionale a Malpensa e che tutta l’operazione fosse finalizzata a soddisfare esigenze di Sea. Il Sindaco dopo aver tacciato tutti di malafede e nonostante alcune resistenze persino della sua giunta, si è prodigato affinche’ in fretta e furia si concedesse, in qualche maniera, la realizzazione di un parcheggio all’interno di Volandia.

Durante l’assemblea con orgoglio Sea annuncia: «Abbiamo stretto un accordo con Volandia per l’uso del loro nuovo parcheggio…»

Domanda/Proposta 3 Rivolta a Sea a al Cuv

 Sareste disposti a fare una scommessa pubblica? L’unica cosa che in tutti questi anni i sindaci e i dirigenti SEA sono stati capaci di fare è quella di trincerarsi meschinamente e codardamente dietro al solito refrain “Malpensa è un’opportunità”. Un ritornello che possiamo tradurre in questa meno velata minaccia: “C’è crisi di lavoro…con Malpensa qualcuno sta lavorando e, forse chissà, altri potrebbero in futuro lavorare. Mettersi contro Malpensa significa non solo pregiudicare eventuali future assunzioni ma anche mettere a rischio chi sta già sta lavorando (il fatto che possa essere precario e sottopagato diventa irrilevante rispetto al fatto che abbia comunque la grazia di un lavoro)”. Bene questa è in soldoni la grande opportunità che i nostri sindaci vedono e che vogliono propinarci come bene unico e assoluto. Il concetto di Bilancio Sociale, in cui si mettono sui piatti della bilancia i pro e i contro di tutto ciò che incide sulla qualità di vita delle persone, è ovviamente a loro estraneo o, forse, è semplicemente aria fritta non degna delle loro raffinate menti. Comunque sia, a tutti piace tantissimo la parola OPPORTUNITA’! Bene, allora è proprio da questa parola che vogliamo prendere spunto e vedere i prossimi tre mesi del famoso “BRIDGE” come un’opportunità per noi più unica che rara! Siamo facili profeti nel dire che i tre mesi del Bridge si tradurranno in un vero e proprio INFERNO per i cittadini delle aree limitrofe all’aeroporto, per i passeggeri di Malpensa e per chi ci lavora. La nostra previsione è la seguente:

· Impennata delle emissioni acustiche e gassose ben oltre tutti limiti fissati dalla legge

 · Congestionamento e paralisi dei principali collegamenti stradali all’aeroporto (registreremo un sensibile incremento anche del numero degli incidenti stradali)

 · Ritardi, disagi e danni economici per tutti i passeggeri che si dovranno imbarcare a Malpensa

· Ritardi di molti voli in partenza che si ripercuoteranno in uno sforamento dei decolli anche nella fascia notturna protetta dalle 23.00 alle 6.00. Tradotto: circa 2000 ore di decolli no-stop per tre mesi

 · Totale anarchia nella scelta delle rotte di decollo che si tradurrà in una mancata spalmatura del disagio.

 · Aumento esponenziale del traffico nella rete viaria minore di tutti i comuni attorno a Malpensa

· Parcheggi selvaggi effettuati in aree non autorizzate (o addirittura private) di tutti i Comuni attorno a Malpensa

· Disagi e ritardi per i cittadini che si dovranno spostare per lavoro nell’area di Malpensa

 · Disagi e malcontento tra i lavoratori di Malpensa che saranno costretti a lavorare in orari e in condizioni fuori dalle regole minime del CCNL

I danni diretti su ambiente naturale (vegetazione e falde acquifere per inquinamento da idrocarburi) e salute dei cittadini continueranno nel già drammatico trend degli ultimi anni. E quindi dove si nasconde questa nostra opportunità? L’opportunità è racchiusa nella possibilità di lanciare finalmente una scommessa pubblica con chi, sino ad oggi, ha sempre difeso a spada tratta la crescita di Malpensa. Vorremmo sfidarli molto semplicemente sull’esito di questi tre mesi del Bridge (Bruno Vespa fece qualcosa di simile con il suo amico Berlusconi con quello che fu chiamato “contratto con gli italiani”). Se tutto dovesse scorrere senza particolari problemi significa che il “popolo del NO a prescindere” (come spesso siamo etichettati noi comitati) si era proprio sbagliato e che quindi il territorio può sopportare un ulteriore “crescita” (come viene chiamata la bulimica urbanizzazione di ogni spazio esistente). Se invece registreremo quanto previsto da noi GUFI (ci autodichiariamo tali prima ancora che lo facciate voi!), chiediamo che vengano sanciti, una volta per sempre, il fallimento, l’incapacità e l’inettitudine di chi è a capo delle varie istituzioni coinvolte.

Sarebbe mostruoso e rivoltante se proprio un eventuale inferno nei tre mesi del Bridge venisse preso come pretesto per pretendere e realizzare ulteriori opere in un territorio che, di fatto, è IPER-SATURO e invivibile da oltre vent’anni. E’ una scommessa che ci sentiamo di lanciare pur consci del fatto che nel mese di agosto la stragrande maggioranza dei cittadini è altrove in vacanza, che a settembre gli stessi cittadini sono ancora intorpiditi da un’esaltazione post-vacanza e che a ottobre vivranno solo nell’attesa che presto l’incubo finirà. Se non fosse stato per questa concomitanza temporale, ci saremmo persino spinti a scommettere che già ad agosto molti cittadini si sarebbero presentati con i forconi in mano nei Municipi dove i sindaci del CUV poggiano le proprie natiche.

Federico Oppi
(Comitato Difendere Somma)

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