Lio decaduto da difensore civico, M5S: «Grave il suo tentativo di salvare Fratus»

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LEGNANOCarlo Lio è decaduto da difensore civico della Lombardia, in quanto «non in possesso di titolo di studio adeguato» (ha la licenza di scuola media inferiore). All’indomani del pronunciamento del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso contro l’elezione di Lio presentato dalle opposizioni in Consiglio regionale, i pentastellati Riccardo Olgiati e Massimo De Rosa ripercorrono le «bufere» da lui causate nella politica locale, in particolare a Legnano, dopo il suo coinvolgimento nei tentativi della passata giunta di centrodestra per tenere a galla il Consiglio comunale dopo le dimissioni della metà più uno dei consiglieri.

Olgiati: «Fece di tutto per evitare il commissariamento»

«Lio – ricorda il deputato legnanese Olgiati – aveva già abbondantemente occupato le pagine della cronaca legnanese quando due anni fa aveva esercitato i (non) suoi poteri facendo una surroga (cioè la sostituzione, nda) di un consigliere comunale che avrebbe tenuto in vita la giunta del sindaco Fratus. Il Tar, infatti, ritenne illegittima l’azione del difensore civico e di fatto annullò il governo cittadino legnanese. All’epoca fu chiaro che l’ingerenza di Lio e di alcuni esponenti del centrodestra legnanese serviva ad evitare il commissariamento del Comune di Legnano».

Il difensore civico regionale è un organismo istituzionale di garanzia per la tutela dei cittadini e delle istituzioni. De Rosa, capogruppo M5S nel Consiglio regionale lombardo, definisce «una triste parentesi con una gigantesca evidenza l’intervento di alcuni politici locali che all’epoca si adoperarono per evitare la paralisi del Consiglio comunale e per salvare la poltrona di Fratus. Ed a posteriori possiamo anche intuire il perché, visto come è finita la parabola politica di Fratus e della sua giunta. In quel frangente non ci fu imparzialità, ci furono ingerenze gravi, pagine che ci auguriamo la politica locale non dovrà più leggere».

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