SAN GIORGIO SU LEGNANO – Uno sfogo affidato ai social, con tanto di fotografie (come quella qui sopra) per «documentare come il Paese Italia (di cui giusto oggi si ricorda la nascita, nda) non può proseguire su questa strada». A indispettire il sindaco di San Giorgio su Legnano, Walter Cecchin, è lo stato di via Fiume, appena riasfaltata dopo un lungo tira e molla con la società telefonica che vi aveva posato i suoi cavi, e già oggetto di un nuovo cantiere per lo stesso motivo.
Solleciti e diffide all’ordine del giorno
«Sulle strade, marciapiedi o altro – argomenta Cecchin oggi, giovedì 17 marzo – ogni operatore pubblico o privato richiede nel corso dell’anno la manomissione del suolo pubblico per interventi di pubblica utilità. Su questo nulla da dire, perché oggi nelle nostre case, uffici o aziende non possiamo fare a meno di energia elettrica, gas, acqua, sistema fognario, telefono e fibra ottica. Ebbene, tutto questo passa sotto le strade di ogni città e ogni operatore scava, rompe e ripristina, spesso male. E ogni volta gli uffici comunali devono intervenire con continui solleciti e diffide per lavori non eseguiti correttamente».
Lavori appena finiti da rifare
Il sindaco sangiorgese entra quindi nel caso specifico. «In via Fiume, da circa un anno un operatore telefonico aveva chiesto autorizzazione per la posa di fibra ottica. Naturalmente concessa, con obbligo di asfaltatura di 2 metri per tutta la lunghezza del tratto manomesso, avvenuta dopo numerosi solleciti. Bene: qualche settimana fa un altro operatore telefonico ha richiesto la manomissione del suolo pubblico per la posa di cavi in fibra ottica perché l’operatore già esistente non concedeva la possibilità di utilizzare i cavidotti già posati. Quindi nuovi scavi e nuova asfaltatura – conclude Cecchin – Dobbiamo cambiare le regole, altrimenti il nostro Paese Italia non riuscirà mai a diventare efficiente e competitivo».
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