«”L’Italia c’è”? L’ennesima fuffa. Finirà nel nulla». Antonelli a gamba tesa su Farioli

BUSTO ARSIZIO – «”L’Italia c’è”? L’ennesima fuffa. Un altro partito che finirà nel nulla, come tutti gli altri». Emanuele Antonelli contro Gigi Farioli. Il sindaco di Busto, esponente di Fratelli d’Italia boccia impietosamente la nuova avventura politica del suo predecessore alla guida di Palazzo Gilardoni. «Cosa pensano di fare, dove vogliono arrivare? – si chiede Antonelli – io ho sentito le solite parole di Farioli. Parole, parole, fumo negli occhi, ma andando sul pratico, sparirà prestissimo. Io penso che ci sono persone che dovrebbero andare in pensione…».

L’attacco a Librandi

A sei mesi dalla sfida elettorale che li ha visti contrapposti, il sindaco di Busto entra a gamba tesa su Gigi Farioli, che ieri ha annunciato la sua adesione alla nuova creatura politica, il “partito del dopo Draghi”, fondata da Gianfranco Librandi. «Ma l’agenda Draghi cosa c’entra con Farioli e Librandi? Con tutto il bene che voglio a tutti, Librandi quanti partiti ha già cambiato? Uno ogni due anni. Adesso forse pensa a di diventare senatore con “L’Italia c’è”, ma di cosa stiamo parlando? Ve li vedete Calenda, Toti e Renzi tutti insieme? Ma figuriamoci se Calenda, adesso che è arrivato al 4 e passa per cento, aderisce a “L’Italia c’è”: ma va, rimarranno le solite 4-5 persone e poi sparirà».

La replica a Farioli

Insomma, per Emanuele Antonelli la scelta di Farioli è «bocciata su tutta la linea». Perché per il sindaco e presidente della Provincia “L’Italia c’è” «è l’ennesima fuffa», che finirà nell’«ennesimo fallimento». Non convince nemmeno la tesi sulla morte del bipolarismo: «Alla fine la gente vota centrodestra e centrosinistra, macché bipopulismo – sostiene Antonelli – immagino che Farioli avrà parlato di gruppo liberale, popolare, riformista, atlantista, garantista. La solita tiritera che ripete da dieci anni. Aveva già fatto l’Officina delle Idee, ora “L’Italia c’è”: ma se la persona è una, il credo è uno, non può mandare avanti due movimenti diversi. Si vede che hanno tanto tempo da perdere, ma io non ho neanche un minuto da pensare a queste cose».

Bocciatura su tutta la linea

Antonelli replica poi alle parole di Farioli sulle coalizioni, definite “comitati elettorali finalizzati solo alla conquista del potere”: «La coalizione che definisce così lo ha sorretto per un bel po’ di anni e gli ha fatto fare una carriera politica, per niente eccezionale devo dire dal momento che ha fatto solo quello. E adesso che non gli va più bene a lui, è la coalizione che non va bene? Ma basta prendere in giro le persone, si è visto anche dal risultato elettorale che le persone capiscono la differenza». Rispetto al “modello Genova”, da Antonelli arriva un’altra bocciatura: «A me interessa di Busto, delle altre città non me ne frega niente. E qui Farioli ha deciso di uscire dalla maggioranza quando si è candidato da solo. Se mai vorrà rientrare nel centrodestra, state pur certi che da me non avrà mai il benvenuto».

Farioli risponde

Dopo la pubblicazione dell’articolo, Gigi Farioli ha replicato con un commento sui social: «Da liberale, cristiano e galantuomo, sconcertato da tanto inutile e livoroso sproloquio continuerò ad agire a testa alta. Chi vive d’odio e rabbia non merita le fortune che il buon Dio e la sua famiglia gli hanno garantito. Non ho risposto alle offese e alle diffamazioni in campagna elettorale. Non lo farò certamente ora. C’è chi preferisce il potere e chi la passione. C’è chi preferisce Parigi e chi la messa. Continuerò a servire le mie idee e la mia coscienza. Da liberale e cristiano risponderò all’odio con l’amore. Per la mia Città che continuò a servire. Senza cadere nelle piccolezze miserrime. È Pasqua. Alle miserie risponderò con la misericordia. E magari con una preghiera».

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