A Busto torna la Tosap, ma con gli sconti: più alti in periferia, zona pedonale esclusa

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BUSTO ARSIZIO – Niente proroga per l’esenzione della Tosap, la tassa sui dehors di bar e ristoranti: dal primo maggio gli esercenti tornano a pagare. Ma non tutto, e non tutti. La giunta, per «continuare a sostenere i tanti esercenti che si sono organizzati in questi ultimi due anni per attrezzare gli spazi antistanti i locali con tavolini, sedie, ombrelloni, fioriere», ha infatti deciso di introdurre una serie di sconti per incentivare l’utilizzo delle aree esterne: riduzioni graduali che favoriranno le zone periferiche, mentre rimarranno esclusi dalle agevolazioni gli esercizi della zona pedonale del centro storico. Taglio del 50% infine per la tassa sulle nuove concessioni.

Le nuove agevolazioni

Con la scadenza (30 aprile) della proroga dell’esenzione totale che era stata stabilita dalla giunta in seguito alla scadenza del provvedimento governativo di esenzione del 31 marzo, sono queste le nuove agevolazioni in vigore dal 1° maggio al 31 dicembre: per le concessioni già in essere è prevista una riduzione del 10% della tariffa giornaliera nelle aree di 1° categoria (centro storico) ad esclusione delle concessioni di suolo pubblico realizzate nella Zona a traffico limitato; una riduzione del 20% nelle aree di 2° categoria (semi-centro) e del 30% nelle aree di 3° categoria, che corrispondono agli altri quartieri periferici. Per i nuovi dehors permanenti, oggetto di concessione rilasciata a partire dal 1° maggio 2022, è prevista invece una riduzione del 50% della tariffa annuale in tutta la città (centro storico, semi-centro e altre zone).

La motivazione della giunta

«La decisione è stata assunta per continuare a sostenere le attività commerciali presenti sul territorio – si legge nella nota di Palazzo Gilardoni – considerando che le conseguenze della pandemia non sono ancora archiviate e che il rincaro dell’energia e l’aumento generalizzato dei costi con il rallentamento dei consumi, assieme all’incertezza creata da quanto sta accadendo in Ucraina, stanno influenzando pesantemente l’attività delle imprese. Inoltre il beneficio dell’esenzione dal canone, caduto in concomitanza con i mesi invernali, non ha consentito alle aziende di sfruttarne tutto il potenziale».

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