BUSTO ARSIZIO – Verrà prorogata fino al 30 aprile la scadenza dell’esenzione della tassa di occupazione suolo pubblico per ristoranti e bar di Busto Arsizio: lo ha deciso la giunta Antonelli nella seduta di oggi, rimandando la formalizzazione del provvedimento alla prossima riunione dell’esecutivo. I tavolini e i dehors potranno così essere posizionati gratis, senza dover pagare il canone di concessione, per un altro mese.
“Offre” il Comune
La decisione è stata assunta a margine della riunione di oggi: l’esenzione del canone patrimoniale di concessione (ex Tosap), la tassa sui ‘tavolini’ che ristoranti e bar pagano per l’occupazione del suolo pubblico, è stata prorogata di un mese, quindi fino al 30 aprile, rispetto alla scadenza del provvedimento governativo del 31 marzo. L’obiettivo dichiarato della giunta, come si legge in una nota di Palazzo Gilardoni, è di «continuare a sostenere i tanti esercenti che si sono organizzati in questi ultimi due anni per attrezzare gli spazi antistanti i locali con tavolini, sedie, ombrelloni, fioriere». L’agevolazione, che fino ad ora era sostenuta dai ristori del governo, è stata prorogata «con costi a carico del bilancio comunale».
Artusa-Maffioli al lavoro
«A fronte delle difficoltà oggettive che permangono, questo provvedimento si pone come un ulteriore aiuto ai pubblici esercizi, la cui presenza e le cui attività sono utili a tutto il sistema commerciale della città – affermano la vicesindaco e assessore allo sviluppo economico Manuela Maffioli e l’assessore al bilancio Maurizio Artusa – nel contempo, in questo lasso di tempo, lavoreremo alle nuove disposizioni che entreranno in vigore dal 1° maggio».
E dal primo maggio?
Nessuno scherzo da “pesce d’Aprile”, dunque, per i commercianti, che dopo aver investito sui dehors e sugli arredi esterni rischiavano di trovarsi dal primo aprile a dover ricominciare a pagare l’occupazione di suolo pubblico. La proroga fa respirare i locali per un mese, ma le prospettive non sono rosee: con la fine dello stato d’emergenza Covid, decretata dal 31 marzo, è altamente improbabile che il governo possa pensare di confermare l’esenzione, lasciando così la “patata bollente” (senza ristori) nelle mani dei Comuni, che stanno assumendo scelte diverse. Di certo, per ora, c’è l’orientamento della maggioranza a lasciare intatta la “liberalizzazione” degli spazi per i tavolini, sulle tariffe si vedrà.