Farioli aderisce a “L’Italia c’è” di Librandi: «Uniamoci nel partito del dopo Draghi»

BUSTO ARSIZIOGigi Farioli riparte da “L’Italia c’è”: «Una piattaforma per il partito del dopo Draghi». L’ex sindaco di Busto e attuale capogruppo di Popolo Riforme e Libertà ha annunciato la sua adesione al movimento politico lanciato da Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva che, sottolinea Farioli, è stato «il collante a livello nazionale» di quello che non è ancora un partito, ma «una forza che non parte da un leader ma parte dal basso» e che «non nasce da alchimie parlamentari», come gli altri soggetti che oggi “popolano” l’area centrista. «Forza Italia? Li aspetto. In un progetto davvero liberale, popolare, europeista e garantista».

Il partito di Draghi senza Draghi

«Non vogliamo fare il partito di Draghi, dopo che il premier ha dichiarato che non vuole candidarsi leader né avere un partito, ma porre al centro l’agenda Draghi». Perché l’esperienza di governo dell’ex presidente della BCE «non può essere una parentesi», al termine della quale, aggiunge Farioli, «non possiamo accettare che tutto torni come prima. C’è bisogno di un partito dopo Draghi». E “L’Italia c’è” ambisce ad essere «la piattaforma» attorno alla quale le forze “draghiane”, a partire da quelle che hanno sostenuto la sfida di Gigi Farioli alle amministrative a Busto, come IV, Azione, Cambiamo, +Europa, possano unirsi «senza pretese di cancellare nessuno né di insegnare ad altri», chiarisce l’ex sindaco, in «un’offerta politica anche per le regionali e le politiche» del 2023.

«No al bipopulismo»

“L’Italia c’è” apre le porte ad una forza che punti a «superare il bipopulismo che flirta con negazionisti e giustificazionisti» e che abbia «un solido e chiaro ancoraggio occidentale ed europeo», proponendo un’«offerta che privilegi competenza, priorità, progetti». Snocciola Farioli le caratteristiche. «Non una scelta tattica ma strategica». L’obiettivo è «partire dalle scelte su cui trovare consenso piuttosto che partire dal consenso su cui piegare le scelte». Transizione ecologica ed energetica (anche «il nucleare buono»), pari opportunità intergenerazionale, lavoro smart sono alcuni dei temi su cui puntare, nella speranza di un ritorno ad una legge elettorale proporzionale che scardini un bipolarismo che si basa su «coalizioni fantasma».

Le prime adesioni

Farioli si farà carico di promuovere “L’Italia c’è” in provincia di Varese e nell’Altomilanese: ad oggi ha già aderito il gruppo di Saronno che fa capo all’ex sindaco e attuale presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli, ma Farioli non esclude di poter far debuttare presto il nuovo movimento in consiglio comunale a Busto con un cambio di denominazione del gruppo Popolo Riforme e Libertà. A livello nazionale il movimento ha lanciato un manifesto e si è radicato in diverse regioni.

Orizzonte 2023

Rispetto all’orizzonte elettorale del 2023, Farioli non si tira indietro da possibili ambizioni future: «Voglio continuare il percorso avviato a Busto Arsizio al di fuori di coalizioni che sono morte dal punto di vista della buona politica, come dichiarato anche da Sallusti a Busto e che vivono solo come comitati elettorali finalizzati alla conquista del potere – spiega Gigi Farioli – lavorerò per diffondere questo progetto de “L’Italia c’è”, e mi auguro che si aggreghino altre forze, compresa Forza Italia dato che ci sono parlamentari che partecipano alle nostre riunioni, ma anche quella parte di Pd che è scettica sul campo largo». D’altra parte lo scenario politico è fluido: «Guardo con grande piacere al fatto che Italia Viva e Azione – e lo dico io che, appoggiato da queste forze, venivo accusato di essere passato alla sinistra – stiano con il sindaco di centrodestra Marco Bucci a Genova».

Forza Italia e Berlusconi

Degli amici di Forza Italia, partito da cui si è autosospeso ma verso il quale ha recentemente escluso un rientro, dice: «Li aspetto in un progetto davvero liberale, popolare, europeista e garantista, che privilegi le idee rispetto alle alleanze, la messa rispetto a Parigi». Su Silvio Berlusconi, suo leader di partito per oltre 25 anni, non è morbido: «Mi fa tenerezza – afferma Farioli – sui contenuti è sul pezzo, anche se ormai in ritardo, ma ormai è come se nel derby dicesse “forza Milan” entrando in campo con la maglia dell’Inter».

L’affollamento sulla Busto-Saronno

Una parola anche sul progetto “Obiettivi in Comune”, un’altra iniziativa politica sull’asse Busto-Saronno che vede coinvolti gli ex compagni di viaggio bustocchi di Idee in Comune insieme alla lista civica Obiettivo Saronno: «Non ne so nulla. A suo tempo non hanno voluto fare una scelta privilegiando il consenso nella speranza di condividere posizioni, come ha fatto anche Forza Italia provinciale, ora dopo il loro insuccesso elettorale stanno giustamente cercando nuove forme di partecipazione».

busto arsizio gigi farioli l’italia c’è – MALPENSA24