BUSTO ARSIZIO – Un’altra buona notizia per l’Ite Tosi di Busto Arsizio, che proprio in questi giorni ha vinto un bando del Miur per le attività formative sviluppate sull’insegnamento delle discipline Steam. L’idea.lab riprenderà questo settembre per organizzare eventi legati all’occupabilità di docenti, studenti, genitori e lavoratori.
Busto tra i vincitori
L’annuncio arriva dalla dirigente scolastica, Amanda Ferrario, che con orgoglio comunica che l’Ite Tosi di Busto Arsizio è risultato tra i 50 istituti vincitori del bando del Ministero dell’Istruzione per la realizzazione di attività formative sull’insegnamento delle discipline Steam nell’ambito del Piano nazionale per la scuola digitale. L’acronimo Steam deriva dall’inglese e significa Science, Technology, Engineering, Art e Math, infatti il termine utilizzato è per indicare le materie scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) e nell’ambito dell’Unione Europea, queste competenze stanno diventando sempre più un pilastro del programma Horizon Europe, l’iniziativa settennale per la ricerca e l’innovazione, e sono al centro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il futuro della scuola
Al bando hanno partecipato 194 istituzioni scolastiche e solo le prime 50 sono state premiate, tra cui appunto l’Ite Tosi. E il progetto che ha guadagnato loro la vittoria è stato proprio idea.lab, un laboratorio territoriale per l’occupabilità di cui l’istituto di Busto è capofila dal 2016. Il tutto è nato da un bando del Piano nazionale per la scuola digitale del Miur e ha poi costruito una rete di scuole nella provincia di Varese che organizzano eventi e progetti mirati ad aumentare le possibilità di carriera per docenti, studenti, ma anche genitori e lavoratori.
«Il progetto – chiosa Ferrario – riprenderà a partire da settembre con nuove proposte formative sia per gli insegnanti che per gli alunni, anche perché l’apprendimento delle discipline Steam è ritenuto di importanza critica non solo per gli aspetti pratici, ma soprattutto per la crescita culturale e il progresso sociale». I nuovi modelli di insegnamento richiedono infatti lo sviluppo professionale e lo scambio di pratiche tra i docenti, «due fattori chiave per il successo dell’implementazione di curricoli efficaci».
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