Consumi e sviluppo, ricerca Liuc sul volume di spesa dei Comuni lombardi

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CASTELLANZA – Qual è il potenziale di sviluppo commerciale ed economico dei Comuni lombardi? E quali sono i fattori che spingono la domanda nelle loro aree? A rispondere a questi interrogativi sarà un’analisi condotta dal Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori della Liuc Business School, con il supporto di Ubi Banca. I risultati verranno presentati martedì 23 luglio alle 17 nell’auditorium dell’ateneo di Castellanza alla presenza del presidente Riccardo Comerio, di Luca Gotti, responsabile Macro Area Territoriale Bergamo e Lombardia Ovest di Ubi Banca, e di Massimiliano Serati e Andrea Venegoni, rispettivamente direttore e ricercatore del Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori.

Una fonte preziosa di informazioni

La ricerca compiuta ha misurato il potenziale di consumo, inteso come volume di spesa che ciascuno dei 1.531 Comuni lombardi è in grado di attivare. Ciò permette di comprendere il livello di benessere del territorio, la sua capacità di attirare spesa dall’esterno e, quindi, le prospettive di sviluppo commerciale, produttivo ed economico che lo connotano.
Risulta di fondamentale importanza intercettare, descrivere e comprendere le dinamiche dei consumi per valutare le prospettive di sviluppo dei territori e del loro tessuto industriale: quelli caratterizzati da maggiori livelli di spesa per beni di consumo tendono a mostrare migliori dinamiche di sviluppo produttivo e occupazionale. Non solo, capire quali siano le determinanti alla base di questo fenomeno è una fonte preziosa di informazioni per i responsabili delle politiche locali, individuando quali siano le leve da azionare per stimolare lo sviluppo della domanda a livello comunale.

Tre macrocomponenti

Serati ha spiegato come si fa a misurare questo fenomeno: «In primo luogo le dinamiche di consumo sul territorio sono guidate da tre macrocomponenti. Una, residenziale, legata al livello di benessere degli abitanti, alle loro caratteristiche anagrafiche e al livello di istruzione; un’altra, “pendolare”, determinata da numero e potere di spesa dei lavoratori provenienti da altri Comuni; infine una turistica, che si lega all’attrattività del territorio e all’offerta di servizi di ricettività presenti». Considerando tutti questi fattori è stato possibile profilare i pattern di consumo locale, intercettando le aree caratterizzate da maggiori flussi di spesa e individuando i fattori che contribuiscono a incoraggiare i consumi.

Lo stacco netto tra città e periferie

Come ha spiegato Venegoni, dall’analisi è emerso che, «eccezion fatta per Milano, il potenziale di consumo è distribuito omogeneamente tra le province lombarde. A livello microterritoriale si rilevano visibili fenomeni di concentrazione nei Comuni di maggior dimensione e uno stacco netto tra città e periferie, ossia i centri abitati di provincia o poco popolati. Attrattività turistica e di impresa, redditi e livello culturale del territorio giocano un ruolo centrale nell’influenzare questa dinamica». L’indicatore misurato presenta infatti valori elevati nelle località turistiche dove, più che delle abitudini di spesa della comunità residente, si deve tener conto del contributo dei visitatori occasionali. Non sorprende, perciò, che tra i fattori che stimolano la dinamica dei consumi sul territorio, accanto a patrimoni e cultura, si trovino la ricettività turistica e il grado di accessibilità del territorio.

Altri fattori

Sono di estrema importanza anche le determinanti dei flussi pendolari. I lavoratori, spendendo gran parte del loro tempo nel luogo di lavoro, concentrano lì anche parte dei loro consumi, contribuendo ad alimentare i volumi di spesa. Beneficiano quindi di questo fenomeno le città e le aree che mostrano maggior capacità di generare e attrarre attività di impresa.
Ulteriori elementi come il livello culturale e la piramide demografica dei residenti, intesa come composizione della popolazione per fasce d’età, sono fattori che, assieme alla dotazione patrimoniale e ai livelli reddituali, risultano determinanti nel caratterizzare i consumi. Infine la localizzazione dei centri commerciali periferici costituisce un forte elemento di caratterizzazione dei volumi di spesa sul territorio. Non solo: determina anche fenomeni di mobilità e congestione della rete viaria territoriale, la cui individuazione è di importanza strategica per gli amministratori locali.

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