Dal campo sportivo di Lonate al pozzo di Tornavento. Le interrogazioni di Fraccaro

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LONATE POZZOLO – Una verifica sulla conformità urbanistica delle strutture che interessano l’area di viale Rimembranze, dove si trova il campo da calcio. Ma anche il mancato adeguamento alle attuali normative del pozzo, a uso potabile, che si trova a Tornavento. Queste le due interrogazioni che verranno presentate stasera, 29 marzo, durante il consiglio comunale di Lonate Pozzolo. Sarà la consigliera Claudia Fraccaro, eletta nel 2018 con Forza Italia ma ora seduta sui banchi di minoranza da indipendente, a chiedere chiarimenti alla giunta guidata dal sindaco Nadia Rosa.

L’area sportiva in viale Rimembranze

Il campo di viale Rimembranze, «un immobile di proprietà pubblica», ricorda Fraccaro, è già stato al centro di un ampio dibattito fra forze politiche per la sua riqualificazione. Dopo un confronto tra i fabbricati che interessano l’area del centro sportivo – «secondo la visura catastale del mappale 6614», specifica – «sembra esserci una non conformità rispetto a quanto risulta dallo stato di fatto dei luoghi. E anche da quanto si evidenzia attraverso la vista satellitare con “Google Earth”». Da qui la richiesta della consigliera di centrodestra, ovvero di «conoscere se tutte le strutture esistenti sono state regolarmente autorizzate». Fermo restando che «sia le schede catastali che le foto satellitari non rappresentano inequivocabilmente lo stato di fatto, ma potrebbero anche essere superati o non aggiornati».

Il pozzo di Tornavento

Non meno importante la questione del pozzo di Tornavento, che «capta le acque per uso potabile a bassa profondità e quindi presenta caratteristiche di elevata vulnerabilità». Per norma, il pozzo dovrebbe essere «protetto da una zona di tutela assoluta», con le precauzioni necessarie per rendere l’area impermeabilizzata e recintata («per un raggio non inferiore ai 10 metri»). Tutti obblighi che non sono applicati alla struttura, mette in chiaro Fraccaro, nonostante «la cameretta di avampozzo sia posizionata proprio sotto il parcheggio a uso pubblico di fronte al Bar dell’Altipiano». Un modo per dire che la «situazione non è conforme. Né da un punto di vista amministrativo, né penale», perché «gli impianti di pertinenza del pozzo sono assolutamente incompatibili con l’uso a posteggio auto». Il problema, ricorda ora la consigliera di minoranza, era già «stato sollevato e affrontato da Sap nel 2017. Senza peraltro alcun esito positivo, causa l’inattività dell’allora amministrazione, che è tuttora proprietaria del pozzo». Due le spiegazioni richieste da Fraccaro. Da una parte «il motivo dell’inerzia della giunta sulla situazione di ripristino della legalità». Dall’altra, sapere perché «non siano ancora stati adottati gli opportuni provvedimenti, sia in autonomia che tramite diffide ad adempiere nei confronti di Alfa».

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