LONATE POZZOLO– Uccise la ex a coltellate per gelosia: pena ridotta di un anno in appello. I famigliari della giovane vittima: «nella giustizia non crediamo più». Arturo Saraceno, 38 anni, assassinò a coltellate la ex fidanzata Debora Fuso, 25 anni, nel maggio 2016. L’omicidio consumato a Magnago nella palazzina dove la coppia aveva convissuto sino a qualche tempo prima.
Massacrata a coltellate
Saraceno uccise Debi-de-de, questo il nome d’arte della giovanissima vittima che si esibiva spesso con il padre, al culmine di un litigio violentissimo. Il trentottenne era pazzo di gelosia e non era riuscito ad accettare che Debora avesse deciso di interrompere la loro relazione. In primo grado il gup di Busto Arsizio aveva condannato Saraceno a 16 anni di carcere. L’accusa aveva chiesto una condanna a 30 anni ma il giudice per l’udienza preliminare, in sede di rito abbreviato, aveva escluso due aggravanti pesanti, compresa quella della crudeltà, condannando il trentottenne a 16 anni.
«Questa non è giustizia»
Oggi, martedì 30 ottobre, i giudici della corte d’appello di Milano hanno ridotto di un anno la sentenza di primo grado condannando Saraceno in secondo grado a una pena di 15 anni. La procura non aveva impugnato la sentenza di primo grado: oggi il sostituto procuratore generale Nunzia Ciaravolo ha sostanzialmente chiesto la conferma della prima condanna, cioè quella a 16 anni. Amareggiati i famigliari di Debora che hanno ribadito quanto aveva già dichiarato subito dopo il primo grado: «nella giustizia non crediamo più».