Tentato omicidio con ammoniaca a Luino, la zia: «Credeva fossi la sua compagna»

LUINO – Comparirà domani davanti al Gip del Tribunale di Varese per la convalida dell’arresto il 30enne luinese che all’alba di venerdì scorso avrebbe tentato di soffocare la zia acquisita con uno strofinaccio imbevuto d’ammoniaca.

Domani l’interrogatorio

L’uomo è stato arrestato ieri, lunedì 20 marzo, dopo essere stato inizialmente ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Cittiglio. Le sue condizioni erano tali, quando i carabinieri lo hanno raggiunto, da indurre l’autorità giudiziaria a valutare eventuali problemi psichiatrici prima di prendere provvedimenti. Gli accertamenti medici hanno invece stabilito che il 30enne avrebbe agito in preda a un delirio da abuso di cocaina. L’uomo viveva a casa della zia acquisita, con il marito di lei e i due bambini piccoli della coppia, dopo essere stato allontanato da casa, così si legge nell’ordinanza firmata dal Gip del Tribunale di Varese Alessandro Chionna, per maltrattamenti nei confronti dei famigliari e atteggiamenti aggressivi anche nei confronti della compagna attualmente incinta.

Le parole della vittima

La vittima, a verbale, ha raccontato dettagliatamente l’aggressione subita. Sino al momento in cui il 30enne, dopo la strenua resistenza da parte donna, avrebbe riacquisito lucidità. “Lo stesso scioccato di quanto fatto e resosi conto di ciò che aveva appena combinato, e probabilmente per paura di poter compiere ancora gli stessi atti, mi intimava di chiamare i carabinieri per fermarlo, e mi diceva di averlo fatto perché credeva io fossi la sua compagna”. Domani il 30enne potrà dare la propria versione dell’accaduto al giudice per le indagini preliminari.

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