Il lungofiume di Sesto come i Navigli di Milano. C’è in giro troppa gente

lungofiume Sesto Navigli Milano

SESTO CALENDE – Aperitivi ravvicinati senza il rispetto della distanza di sicurezza, capannelli di persone a piedi o in bicicletta, in tantissimi con il volto scoperto o la mascherina abbassata sotto il mento. Le immagini del lungofiume di Sesto Calende ricordano molto – con le dovute proporzioni – quelle dei Navigli di Milano che preoccupano la comunità scientifica e che hanno fatto indignare il sindaco Beppe Sala. Che ha detto: «Immagini vergognose: o le cose cambiano subito o chiudo tutto, navigli e asporto».

lungofiume Sesto Navigli Milano

Troppa gente in giro

Le immagini scattate oggi pomeriggio, 8 maggio, sull’Allea di Sesto Calende dimostrano inequivocabilmente come molte persone stiano uscendo di casa senza rispettare il distanziamento sociale e le più banali norme-anti contagio. A partire dall’utilizzo dei Dpi obbligatori. C’è una donna che passeggia tranquillamente in mezzo alla gente con la mascherina in mano (foto in alto) e un gruppo di ragazzi – troppo vicini tra loro – con la birra in mano e la mascherina al mento (foto in basso). Senza poi dimenticare gli sportivi in bicicletta che, essendo esentati dall’utilizzo della mascherina, pensano bene di transitare a passo d’uomo in mezzo alla gente con il volto scoperto. Esattamente come ammoniva il governatore Attilio Fontana soltanto ieri: «Vedo tanta gente che si è riversata per le strade, davanti ai bar e che usa la mascherina come un nuovo accessorio da tenere sotto il mento e da indossare correttamente in caso di controlli».

lungofiume Sesto Navigli Milano

Il concetto d’asporto

Davanti alle gelaterie è evidente invece com’è stato interpretato il concetto d’asporto: la coppetta rimane incartata giusto il tempo di attraversare la strada, girare l’angolo o trovare una panchina libera. A trovarla, naturalmente, perché oggi pomeriggio erano praticamente tutte occupate. Da anziani che non si vedevano da tempo, da mamme che chiacchierano mentre i loro figli giocano insieme, da gruppi di giovani. Insomma, tutte persone che non fanno parte dello stesso nucleo famigliare e, per questo motivo, non dovrebbero incontrarsi.

E domenica?

Sono scene che si ripetono puntuali da lunedì scorso, l’inizio della Fase 2, con la mole di persone che aumenta ogni giorno che passa. Del resto il lungofiume di Sesto è una tra le mete preferite di tutti gli abitanti del Gallaratese per fare una passeggiata in compagnia. Sono però immagini che preoccupano perché se di giovedì il marciapiedi è già pieno, chissà cosa potrà succedere – se non verranno presi provvedimenti – nel fine settimana, quando per giunta per i lombardi sarà ancora impossibile raggiungere Arona e la sponda piemontese del lago Maggiore. La voglia di tornare a vivere una vita normale è tanta, ma comportamenti forieri di preoccupazioni che si vedono a Sesto Calende dimostrano che una parte di persone sembra già aver dimenticato i protocolli di sicurezza e i sacrifici fatti in due mesi di lockdown. L’epidemia non è ancora finita, eppure a tanti non sembra interessare più.

lungofiume Sesto Navigli Milano – MALPENSA24