Il Maga di Gallarate brilla tra i musei del mondo: il Mibac lo premia

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GALLARATE – Il Museo Maga di Gallarate, con il progetto di Marzia Migliora, Lo spettro di Malthus, è tra i vincitori dell’Italian Council, il prestigioso finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, che ha visto partecipare alcune delle più prestigiose istituzioni artistiche italiane e internazionali, dedicato al supporto dell’arte contemporanea italiana.

Un museo che va lontano

Il progetto ha visto il Maga nel ruolo di capofila, in partnership con il Gösta Serlachius Museum (Finlandia), il Van Abbemuseum di Eindhoven (Paesi Bassi), con l’Istituto di Cultura Italiana di Varsavia, (Polonia), partner culturali, il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate e la Galleria Nazionale San Marino. Il premio, volto a favorire la realizzazione di opere d’arte per l’incremento di collezioni pubbliche, consentirà al Maga di realizzare e di presentare al pubblico, nel prossimo anno, l’installazione dell’artista piemontese, a cura di Matteo Lucchetti. «Per noi – afferma Claudia Mazzetti, assessore ai Musei di Gallarate – è un’occasione di ulteriore crescita e di ampliamento della vocazione internazionale della nostra sede museale. La collaborazione con altri Paesi europei e quella, ormai consolidata, con San Marino, sta portando i risultati auspicati, che vanno nella direzione indicata dall’amministrazione comunale: quella di un museo che sappia andare lontano, ben oltre i confini territoriali della nostra provincia. Un museo non chiuso in se stesso, ma sempre più aperto, in grado di attirare visitatori di ogni genere, interessati a diverse forme d’arte e a diverse tipologie di proposte».

Il progetto di Marzia Migliora

L’opera di Marzia Migliora è l’ideale continuazione e conclusione del suo ciclo di ricerca, svolto negli ultimi tre anni, dedicato al rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista e allo sfruttamento delle risorse umane, animali, e naturali. Sono temi evocati fin dal titolo del progetto, in cui l’artista cita la teoria enunciata da Thomas Malthus, economista e demografo inglese (1766-1834), che si basa sul rapporto esistente tra popolazione e risorse naturali disponibili sul pianeta.

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