BUSTO ARSIZIO – Per trecentotrentasei studenti dell’Ite Tosi di Busto Arsizio è terminato un percorso e si apre un nuovo capitolo. Anche per Nadia Cattaneo, che da settembre, con l’arrivo di Amanda Ferrario, non sarà più dirigente della scuola: alla consegna dei diplomi di ieri, mercoledì 10 luglio, avvenuta alla presenza del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, è stata oggetto di diverse ovazioni da parte dei presenti. Alla cerimonia sono intervenuti Emanuele Antonelli, sindaco della città e presidente della provincia di Varese, Delia Campanelli, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Federico Visconti, rettore della Liuc e Gianni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale umano. Tra la le autorità in platea Manuela Maffioli e Gigi Farioli, assessori rispettivamente a Cultura e Istruzione della città, nonché Roberto Grassi e Riccardo Comerio, presidente e past president di Univa.
“L’attimo fuggente” e Nelson Mandela
«Sono molto emozionata: così come per voi, finisce una fase, con una nuova da costruire. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuta nel far crescere il Tosi in questi nove anni, con tanti progetti nati e ancora in corso. Me ne sono innamorata, tanto da farlo diventare la mia prima casa», ha esordito Cattaneo. Oltre a quello di seguire gli insegnamenti del professor Keating ne “L’attimo fuggente”, l’augurio agli studenti è stato di far propri i tesori che mette a disposizione l’istituto. Per far fiorire un capitale umano, civico, sociale. E semantico, sia per «la ricchezza data da quante più parole possediamo», che per appropriarsi dei nuovi linguaggi digitali.
Il saluto è stato con “Invictus”, poesia di Henley amata da Nelson Mandela: «“Non importa quanto stretta sia la porta, quanto impietosa sia la vita, io sono il padrone del mio destino: io sono il capitano della mia anima”. Buona vita». Dopo esser stata premiata da Antonelli come segno di gratitudine della città, Bussetti le ha consegnato una targa: «Vi chiedo una standing ovation, perché questa donna se la stramerita: ha lasciato una matrice forte». Il ministro, genitore di un’ex studente del Tosi, ha ricordato ai ragazzi che «il voto nelle prove scolastiche non corrisponde al vostro come persone: voi siete da dieci e lode. E ora, da da cento e lode».
“Non ce la farò mai ad arrivare a Houston”
Campanelli, citando Giovanni Falcone, ha auspicato per gli studenti un percorso fatto «dell’impegno ordinario di tutti invece che quello straordinario dei pochi. Senza cultura dello Stato e delle istituzioni non si va da nessuna parte». Con un avvertimento: «Non vi paragonate mai agli altri: ognuno ha il suo talento e la vita darà a tutti la possibilità di usare il proprio». Visconti ha richiamato i temi messi in luce alla Liuc: «Oltre a essere “affamati e folli” come diceva Steve Jobs, per costruire qualcosa occorre saper guardare al di là delle apparenze, e convivere con il cambiamento». Brugnoli, che ha lodato l’alta qualità raggiunta dal Tosi, ha esortato a essere «curiosi in ogni dove e in ogni momento, ma anche ambiziosi. Alzate sempre l’asticella delle aspettative: migliorerà il vostro cammino». Antonelli, ex studente del Tosi, ha rievocato l’incontro con il recordman italiano di permanenza in orbita: «State per uscire da questa casa. Si deve sognare, ma poi ci si sveglia e si deve lottare. “Bisogna sempre puntare in alto” è la massima dell’astronauta Paolo Nespoli che, provenendo dalla Brianza, pensava: “Non ce la farò mai ad arrivare a Houston”. Per realizzare i sogni è sempre necessario lavorare e studiare tanto. E spero che in futuro qualcuno di voi pensi anche di dedicarsi alla cosa pubblica».
Ora sarà tutto diverso di nuovo
La parte finale dell’evento, insieme alla consegna dei diplomi, ha visto le premiazioni degli allievi migliori e il conferimento delle spille d’argento ai dipendenti del Tosi. Prima de “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” di Jovanotti cantata in coro e il lancio dei tocchi, Andrea Genoni, rappresentante degli studenti, ha invitato i presenti a ricordare i primi giorni di scuola.
«Quanto cammino è stato compiuto da allora. Non pensate se siete cambiati in meglio o in peggio, ma a quanto siete diversi. E ora sarà tutto diverso di nuovo perché, oltre alla nostra vita, cambierà anche la scuola. Saluteremo sia la nostra preside sia la nostra vicepreside, Rita Stefanazzi, che considero “la prof. dei prof.”. Nadia Cattaneo ci ha insegnato cosa significa essere autorevoli, mettendo al primo posto il miglioramento del Tosi e vedendo noi studenti come portatori di cambiamento. Non so che futuro ci aspetta, ma il percorso fatto rimarrà sempre nei nostri cuori».
