Perché negare lo stadio di San Siro all’Atalanta nelle notti di Champions? L’Inter ha già dato il proprio assenso, ma i tifosi della Curva Nord la pensano diversamente. Al Milan la società non si è ancora neppure espressa, forse per paura della reazione contraria da parte dei propri tifosi. Le rivalità superano qualunque barriera tanto da negare anche una logica ospitalità di una tifoseria vicina geograficamente, ma lontanissima in quanto a feeling. Anzi nemici giurati, soprattutto tra interisti e atalantini. E così l’odio è diventato il carburante che sta incendiando la vicenda. A Milano non vogliono la Dea a San Siro. Il Meazza, casa di Milan e Inter, non può essere “infestata” dai forestieri bergamaschi. Un’assurdità clamorosa agli occhi di uno sportivo. Una cosa normale, fisiologica per un ultrà. Il grido becero sta squarciando il cielo di Milano. Questa ospitata a San Siro non s’ha da fare. Una presa di posizione che sa tanto di provincialismo. Nello stadio delle 10 Champions aleggia un vento poco imperiale e molto provinciale, da mentalità ristretta. La Dea merita di giocare nella “casa” della Champions. È un dibattito assurdo, che non sarebbe neppure il caso di portare avanti, ma l’ovvieta’ quando entrano in campo fanatismo e tifo diventa un concetto meno lampante e più offuscato.