Magrini e Forza Italia: l’asse politico che fa arrabbiare Lega e Antonelli in Provincia

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VARESE – Passa il Dup e passa anche l’adozione del bilancio della Provincia. Ora mancano ancora due passaggi per la definitiva approvazione: l’assemblea dei sindaci (il cui parere però non è vincolante) e poi l’approvazione di nuovo in consiglio. Ma il dato politico che emerge dal consiglio provinciale di ieri sera (lunedì 11 aprile) è che Marco Magrini e Forza Italia hanno mandato in fibrillazione (e fatto arrabbiare, non poco) il presidente Antonelli e il resto della maggioranza che governa Villa Recalcati. Ma andiamo con ordine.

Sorpresa non gradita, ma votata

C’è chi, come il presidente Antonelli, l’ha definita «una buffonata» o una «bambinata». E chi invece parla di «un’imboscata». Sta di fatto che la scelta di Marco Magrini di presentare all’ultimo momento un ordine del giorno al bilancio, per chiedere conto di come l’amministrazione ha programmato (a livello economico) di muoversi rispetto al caro energia, non è stata apprezzata nel centrodestra che comanda a Villa Recalcati.

Non è stata apprezzata dal presidente, il quale nulla sapeva della decisione. Tanto che qualcuno racconta di un Antonelli piuttosto arrabbiato con Magrini. Ma anche con i due consiglieri di Forza Italia (Simone Longhini e Chicco Vettori), unici a firmare in fase di presentazione l’ordine del giorno del civico.

Non è stata apprezzata dal gruppo Lega, che conta anche Emanuela Quintiglio di Lombardia Ideale. Leghisti e “cugini” dei leghisti spiazzati dalla mossa del sindaco di Masciago, perché «la questione si poteva benissimo affrontare nelle commissioni senza portarla in consiglio all’insaputa di tutti».

E non è stata apprezzata (e non potrebbe essere altrimenti visto che è proprio l’assessore al Bilancio) da Mattia Premazzi, il quale però risponde in aula affrontando i temi posti da Magrini e dai forzisti. E spiegando che il documento finanziario predisposto contempla già una somma destinata a coprire il caro bolletta. E che comunque la Provincia potrà, qualora ce ne fosse bisogno, far fronte anche un ulteriore eventuale incremento della spesa energetica.

Il tema, quello dell’energia, è di quelli pesanti in Provincia. Basti pensare ai costi energetici di scuole e palestre di proprietà dell’ente. Infatti, con l’odg, Magrini ha chiesto anche conto di quali progetti l’amministrazione ha messo in campo per ridurre i costi in bolletta. E qui, proprio su questa tema è arrivata la prima reazione: «Ma come – ha commenta un consigliere – quelli di Forza Italia hanno firmato un ordine del giorno in cui si chiede conto degli interventi nelle scuole quando proprio uno di loro ha la delega all’edilizia scolastica. Assurdo, ma è così».

Eppure, nonostante i mal di pancia e il giramento di scatole, sembra assurdo, ma tutto il centrodestra ha votato l’ordine del giorno della discordia. Ufficialmente perché le richieste contenute nel documento sono legittime oltre che di buon senso. Politicamente per evitare di mettere in piazza una spaccatura della maggioranza ancora fresca di elezioni.

Magrini di nuovo in sella

Chi dopo il voto di ottobre dava Marco Magrini fuori dai giochi, alla fine del consiglio con sorpresina, si ricrede: «Piaccia o meno, va detto che “il civico” (così è ormai battezzato Magrini) è tornato sul pezzo. Ed è chiaro che la mossa di questa sera è un segnale a tutta la nostra maggioranza». Un segnale che va letto alzando lo sguardo al prossimo giro elettorale quando si voterà per la presidenza della Provincia.

E Forza Italia? Anche gli azzurri avevano la loro convenienza politica a sostenere il documento di Magrini. Da un lato si sono levati (senza fare troppi danni) il sassolino dalla scarpa con Premazzi (pare che l’adesione dell’esponente di Noi con l’Italia al progetto cultural politico Eu-polis non sia stato apprezzato); dall’altro recuperare Magrini messo in disparte troppo in fretta dai veti della Lega (il Carroccio in particolare si è messo di traverso sulla possibilità di dare deleghe al sindaco di Masciago Ndr).

Il centro che ancora non c’è, ma già comanda

Risultato del valzer? Da un lato togliere il velo a un dialogo che, sotto traccia, va avanti da settimane tra Magrini (e il suo gruppo di amministratori civici) e Forza Italia. Da oggi l’asse politico Magrini – Forza Italia è lì che lavora in un motore (quello del centrodestra a Villa Recalcati) che potrebbe anche perdere giri da qui in avanti. Dall’altro lato, iniziare a far vedere che a Villa Recalcati esiste un centro politico che va da Premazzi e arriva (qualcuno dice) fino alla Lanza (Italia Viva), passando proprio da Magrini e Forza Italia. Un centro che ancora non c’è ufficialmente, ma che potrebbe essere determinante.