“Making Sesto Calende better”: un futuro per l’ecomostro. Ma è polemica politica

SESTO CALENDE – “Making Sesto Calende better”: entrano nel vivo i lavori di sistemazione dell’ex “ecomostro” di Sesto Calende, i tre palazzi abbandonati dell’area ex Raso dietro all’ex distributore Q8 recentemente acquisiti all’asta fallimentare dalla Enrico Colombo Spa, l’azienda di famiglia dell’ex sindaco e attuale capogruppo di maggioranza Marco Colombo. Il progetto di riqualificazione, commissionato a studi di architettura milanesi di fama internazionale, verrà depositato a giorni in comune a Sesto. Ma è già guerra sul fronte politico. Con il gruppo di opposizione Insieme per Sesto, da un lato, che mette le mani avanti sul tema del «conflitto d’interessi», con un documento in cui chiede una consultazione pubblica sugli ambiti di rigenerazione urbana per garantire la massima trasparenza e «criteri validi per tutti basati sull’interesse generale», e il capogruppo Marco Colombo, consigliere regionale della Lega, dall’altro, che ribatte a tono. «Ma quale conflitto di interessi, qui c’è solo attaccamento a Sesto. Nessuno si sarebbe preso l’onore di sanare quella ferita. Ora guardiamo al futuro senza polemiche».

Il documento di IxS

Insieme per Sesto agita il tema del conflitto di interessi, che «non è una parolaccia, ma è bene conoscerlo per tenersene alla larga», a proposito del recupero dell’area ex Q8 sul Sempione, l’ecomostro acquisito all’asta dalla Colombo Holding dell’ex sindaco e attuale capogruppo di maggioranza Marco Colombo. Rivendicando il proprio recente voto favorevole all’ampliamento della Enrico Colombo Spa, l’azienda di famiglia di via Meregino, perché «l’opposizione delle idee del politico Marco Colombo – le parole dette in consiglio – non significa opposizione all’azienda Enrico Colombo», il gruppo presieduto da Giancarlo Rossi sollecita «una informazione e una discussione pubblica trasparente della Giunta su quanto avverrà nell’area ex Q8.
È un’occasione per il Sindaco e per la maggioranza amministrativa di mostrare una visione del governo della città indipendente da ogni interesse che non sia quello generale».

«Consultazione pubblica»

IxS chiede in particolare di attivare una «consultazione pubblica» sugli ambiti di rigenerazione urbana della città e di «definire, a priori e con criteri validi per tutti, eventuali incentivi e/o deroghe utili a promuovere obbiettivi di interesse generale». Perché «un esame ragionato, tempestivo e trasparente delle proposte è interesse sia dell’amministrazione che dell’operatore privato, a maggior ragione se in presenza di obiettivi conflitti di interesse». IxS anticipa quelli che ritiene siano «gli aspetti più importanti da salvaguardare: garantire la qualità degli standard, cioè dei parcheggi e degli spazi e percorsi pubblici; prevedere funzioni il più possibile di utilità sociale, da promuovere con gli strumenti offerti dalle leggi sulla riqualificazione urbana; curare questa “ferita” del tessuto urbano, aperta ormai da oltre 13 anni, attraverso la qualità dell’architettura e del profilo paesaggistico proposto». Evitando possibilmente di «lasciare “segni” particolari nel profilo architettonico della città di Sesto, che non ha bisogno di essere stravolto».

La risposta di Colombo

Per Marco Colombo, il gruppo Insieme per Sesto «si deve vergognare solo a pensare e fare illazioni su un conflitto di interessi che non esiste. È solo l’attaccamento a Sesto che ha portato la mia famiglia a decidere di compiere questa operazione. Ma loro sono gli stessi che, quando erano al governo della città, nel 2004 rilasciarono l’ autorizzazione a costruire il “mostro” e che negli anni successivi non si accorsero dell’edificazione di un piano sottotetto abusivo. L’hanno lasciata loro quella ferita per Sesto, e per i palazzi vicini che rischiavano di crollare per le crepe causate dal cantiere dell’ecomostro». Ecco perché dall’ex sindaco arriva l’invito a «parlare della Sesto del futuro, di verde, di sostenibilità, di futuro», con la garanzia che l’operazione «seguirà un iter senza scorciatoie, con un percorso urbanistico e paesaggistico trasparente e e condiviso con tutti gli enti sovracomunali, come è giusto che sia. Se la proposta passerà il vaglio di tutti gli enti preposti, la realizzeremo».

Il progetto di riqualificazione

Nel frattempo, i cartelli “Making Sesto Calende better” apparsi sulle recinzioni dell’area ex Raso, insieme alla “firma” della Enrico Colombo Spa, preannunciano che l’operazione si sta avvicinando alla fase clou. Per ora si sa che il sottotetto abusivo verrà demolito e che il progetto di riqualificazione verrà depositato a giorni in Comune a Sesto Calende per far partire il regolare iter urbanistico di valutazione. Il progetto è stato commissionato a studi di fama internazionale, lo studio di architettura Arassociati (Aldo Rossi Associati, ex collaboratori della celebre archistar milanese) già protagonista della ricostruzione del Teatro La Fenice di Venezia e della realizzazione del Mambo, il museo di arte moderna di Bologna, e lo studio del verde AG&P Greenscape, che ha nel proprio portfolio iniziative come la Biblioteca degli Alberi di Milano in zona Porta Nuova e il coinvolgimento nel progetto di Sportium per il nuovo stadio di Milan e Inter. Un’operazione destinata a cambiare il volto della città, oggi deturpato dai tre palazzi abbandonati e degradati.

La replica di IxS

Arriva la risposta del gruppo di minoranza Insieme per Sesto alle dichiarazioni del capogruppo ed ex sindaco Marco Colombo:

Noi di Insieme per Sesto SIAMO IMPEGNATI IN AMMINISTRAZIONE nel ruolo di minoranza perché ci teniamo a Sesto e al suo futuro.
Il nostro interesse al recupero dell’area Q8 data da ben prima la ENRICO COLOMBO acquisisse l’area a prezzo di fallimento. Ne abbiamo parlato nel nostro programma elettorale e poi con emendamenti al bilancio del 2020, sta agli atti.
Dunque anche oggi il nostro intento è costruttivo e NON POLEMICO, abbiamo indicato contenuti, si parli di quelli: percorsi verso il centro, housing sociale, verde e parcheggi. Qualità dell’architettura, che vuol dire sobrietà e sostenibilità.
Chiedevamo di evitare il conflitto di interessi, ma ciò non dipende certo da noi.
E qui purtroppo comincia male la discussione con Marco Colombo, che ci attacca non sulle proposte ma con una menzogna gratuita di cui dovrà rispondere. Perché la Giunta di Insieme per Sesto, contrariamente a quanto dice l’ex Sindaco, si accorse eccome della costruzione di un piano in più rispetto a quanto autorizzato e provvide ad attivare le procedure di sospensione dei lavori abusivi e segnalazione alla Procura per gli aspetti penali.
È gravissimo che chi ha ricoperto la carica di Sindaco non sappia che prima di parlare è bene esaminare le carte.
Gettare il fango sugli altri non è un bel modo di rendere servizio alla verità e colpisce vilmente i tecnici Comunali che hanno fatto il loro dovere e gli amministratori dell’epoca che hanno agito con onestà.
La semplice verità è che l’impresa Raso fallì per motivi finanziari estranei all’intervento e Colombo lo sa bene.
Questa polemica gratuita e infondata, che respingiamo al mittente, dimostra purtroppo la realtà di quanto temevamo: che in questa vicenda è difficile distinguere gli interessi di Colombo politico da quelli di Colombo imprenditore.

Sesto, ecomostro addio: acquisito dalla Colombo Spa, verrà riqualificato

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