Air Italy, 1322 licenziamenti in stand by. Ma ci sono problemi con la Cigs

malpensa air italy cigs

MALPENSA – «La vertenza Air Italy rischia di chiudersi nel peggiore dei modi a causa di un’incomprensibile illogica interpretazione data dai tecnici del ministero dell’Economia e delle Finanze». A denunciarlo è Marco Bardini del sindacato Anpav, ritenendo inaccettabile l’interpretazione data dal Mef che mette in dubbio la percorribilità dell’emendamento alla legge di bilancio che si ripropone di estendere ai lavoratori di Air Italy le stesse tutele già accordate dall’articolo10 del DL146/21 ai lavoratori dell’ex compagnia di bandiera. 

La parola fine? 

Secondo il Mef, per i 1322 lavoratori Air Italy (di cui 900 basati a Malpensa) rimasti ancora all’interno di una compagnia aerea che di fatto non esiste più da quasi due anni non sarebbe possibile destinare risorse alla cassa integrazione straordinaria in quanto i liquidatori della società avrebbero anticipato l’intenzione di non richiederla. «Dietro questo asserito impedimento di natura tecnica si cela, a parer nostro, la mancanza di reale volontà di qualche forza politica di sostenere l’emendamento necessario alla sopravvivenza di milletrecentoventidue famiglie», denuncia il sindacato degli assistenti di volo. «È noto a tutti che prima si creano gli strumenti normativi e solo dopo, gli interessati, li attivano facendo le relative istanze. Non il contrario. Così è, infatti, avvenuto anche nella recente concessione della Cigs ai lavoratori di Alitalia». 

Le lettere di licenziamento

I rappresentanti dei soci di Air Italy con ogni probabilità hanno accettato di congelare l’invio delle lettere di licenziamento su richiesta dei Ministeri del Lavoro, Sviluppo Economico e Trasporti, oltre che dei sindacati, probabilmente anche in attesa di conoscere quale sarà il quadro normativo che attende proprio le modifiche che l’emendamento poi arenatosi al Mef dovrebbe apportare all’attuale normativa inapplicabile ai lavoratori Air Italy.
«Ora siamo all’assurdo paradosso che la società non chiede una Cigs che, però, ancora non esiste e, per converso, il Governo non la istituisce perché la società non l’ha ancora chiesta», spiega Anpav.
«Un circolo vizioso che, se non interrotto, rischia di essere mortale per i lavoratori. I tempi sono strettissimi posto che l’agenda politica del Senato ha fissato la discussione della Legge di Bilancio per martedì prossimo. Per cui, qualora tale cortocircuito istituzionale non dovesse interrompersi, il Governo, oltre ad accollarsi la responsabilità del più grande licenziamento collettivo italiano in piena emergenza Covid, fornirà un alibi ai responsabili del disastro industriale della seconda compagnia aerea italiana».

Da Eurofly ad Air Italy, vent’anni di fallimenti sulla pelle dei lavoratori

 malpensa air italy cigs – MALPENSA24