Aeroporti Lombardi: «Il Frecciarossa a Malpensa oggi non serve. Altre le priorità» 

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MALPENSAIl Frecciarossa a Malpensa? «Oggi non serve. Le priorità per il nostro aeroporto sono altre». A dirlo è Alessandro Quaglia, presidente di Aeroporti Lombardi, associazione di esperti e appassionati di aeronautica che da anni sostengono ogni prospettiva di sviluppo dello scalo varesino. Sul ritorno dei treni ad alta velocità in brughiera sono invece freddini: perché?

Sarebbero vuoti

«Se oggi ripristinassimo il Frecciarossa farebbe la fine di dieci anni fa: treni vuoti e un bagno di sangue sotto il profilo economico che ben presto costringerebbe Trenitalia a fare marcia indietro una seconda volta», spiega il referente dell’associazione. I passeggeri infatti sono ancora troppo pochi, il traffico intercontinentale non si è affatto ripreso dalla profondissima crisi generata dal Covid e il potenziale bacino d’utenza territoriale sarebbe, secondo Aeroporti Lombardi, praticamente inesistente: «Ma perché mai un cittadino di Varese o Busto dovrebbe venire in macchina a Malpensa, avendo peraltro il problema di dove lasciarla a un prezzo contenuto, per prendere il Frecciarossa? Al massimo avrebbe un senso far partire qualche corsa nelle ore di punta da Gallarate, come avveniva vent’anni fa con il Pendolino. Ma dall’aeroporto proprio no».

Cosa servirebbe davvero

Per rendere più “vicina” Malpensa all’Italia secondo Quaglia oggi servirebbe mettere in atto un vecchio cavallo di battaglia che l’ex presidente di Sea, Pietro Modiano, cavalcò per anni senza riuscire ad abbattere le forti resistenze del mondo pendolare. Si tratta dell’eliminazione di Cadorna come capolinea del Malpensa Express, concentrando partenze e arrivi su Centrale. In questo modo la cadenza dei collegamenti ferroviari per Malpensa si dimezzerebbe: i passeggeri, su un unico e certo binario di riferimento in tutta Milano, avrebbero treni diretti per l’aeroporto ogni quarto d’ora. «Se poi consentissimo loro di fare un biglietto unico Frecciarossa-Malpensa Express sarebbe un’operazione ancora più intelligente che semplificherebbe non poco la vita, in particolare agli stranieri», precisa il presidente di Aeroporti Lombardi.

E la Tav per Torino?

Così facendo, i tempi di attesa a Centrale si ridurrebbero al minimo, senza allungare troppo il tempo di percorrenza complessivo. «Bisogna infatti ricordare che il Frecciarossa da Milano a Malpensa non va a 300 chilometri orari: con le attuali infrastrutture viaggia alla stessa velocità di un comunissimo treno», sottolinea Quaglia. Che conclude: «Io non sono contrario a priori, dico che al momento non serve. Se ne può riparlare tra qualche anno, quando a Malpensa il traffico intercontinentale sarà tornato ai livelli pre-Covid e Milano si appresterà a ospitare le Olimpiadi.
Anziché riportare il Frecciarossa a Malpensa oggi vorrei tanto sapere che fine ha fatto lo studio di fattibilità presentato dai vertici di Rfi nel 2015 per collegare con l’alta velocità Malpensa alla stazione di Milano Centrale e a Torino» . Con un investimento stimato in 173 milioni di euro si prevedeva innanzitutto il potenziamento tecnologico dell’attuale linea Malpensa-Novara a binario semplice di Ferrovie Nord Milano, da unire alla Milano-Torino in zona Galliate. Il collegamento tra le due linee verrebbe effettuato attraverso due bretelle: la prima, più a ovest, in partenza dall’attuale bivio di Novara Ovest, mentre il secondo, poco distante e spostato più verso Milano, da costruire ex novo. «Questo sì che sarebbe utile».

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