MALPENSA – Manifesti di Italo Balbo sono apparsi nelle ultime ore in alcuni aeroporti d’Italia. Anche a Malpensa, nell’area check-in numero 2 al Piano Partenze.
E’ questa la risposta di CasaPound alla decisione del Ministero della Difesa di rimuovere il nome di Balbo dai veivoli del 31esimo Stormo dell’Aeronautica Militare.
Il nome di Balbo
«In una situazione di dissesto sociale ed economico è tragicomico che personaggi come Fratoianni si preoccupino solo di tentare di cancellare la storia del nostro Paese, senza per altro conoscerla» si legge in una nota diffusa da CasaPound Varese.
La decisione nasce infatti da un’interrogazione parlamentare al Governo da parte del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
«Chi vive di nulla – prosegue il gruppo di estrema destra – altro non può fare che tentare di cancellare la memoria di giganti con i quali non potrà mai competere o confrontarsi. A Frantoianni e sodali non rimane, che provare a cancellare eroi, storia e radici, come i terroristi dell’Isis han tentato di fare con le rovine di Palmira. E proprio come a Palmira, dove, nonostante la distruzione, si può ancora respirare la grandezza e la magnificenza del tempio di Baal, così avverrà ora: il nome di Italo Balbo rimarrà impresso negli annali della storia, quello di Fratoianni e dei nuovi talebani democratici finirà dove merita: nel nulla».
Il precedente a Sesto
Da anni ormai la figura di Italo Balbo viene strattonata di chi lo vuole confinare nell’oblio, in quanto figura di spicco dell’epoca fascista, e chi invece chiede di rivalutare almeno il suo ruolo fondamentale nello sviluppo dell’aeronautica. Nel 2017, per esempio, a Sesto Calende l’allora sindaco Marco Colombo si offrì di accogliere la colonna celebrativa della famosa trasvolata atlantica del 1933 che la città di Chicago aveva intenzione di abbattere. Proprio a Sesto Calende vennero fabbricati gli aerei Savoia Marchetti S.55X, protagonisti dell’impresa entrata nella storia.