Lettera a Regione e Ministero: “Con Malpensa sviluppo o distruzione?”

MALPENSA – «Aeroporto di Malpensa: occasione di sviluppo del tessuto socio-economico o di distruzione del territorio?». Questa la sintesi della lettera aperta inviata da Uni.Co.Mal a Regione Lombardia e al Ministero dei Trasporti. La missiva, firmata per il direttivo Uni.Co.Mal da Massimo Uboldi, si fa portatrice delle istanze e degli interrogativi raccolti tra i cittadini che vivono nell’area interessata dalla presenza dell’hub. Nella lettera si affronta tutto: dal Masterplan  al consumo del suolo sino ad arrivare ai tre ricorsi al Tar ancora pendenti. «Siamo in attesa di risposte».

La lettera dell’Unione Comitati Malpensa

Chi vi scrive è un gruppo numeroso di cittadini, raggruppati in un sodalizio chiamato Uni.Co.Mal (Unione Comitati Malpensa). Risiediamo e viviamo sul territorio dei Comuni situati attorno all’aeroporto internazionale della Malpensa; da tempo ci battiamo per avere una decente qualità della vita, maggiore tutela per il paesaggio e per garantire a noi, alle nostre famiglie e ai nostri concittadini dignitose condizioni ambientali e perciò migliori condizioni di salute. Il nostro impegno consiste anche nel tenere informati i cittadini su quanto accade dentro e attorno al perimetro dell’aeroporto e per questo ci siamo sempre posti come ponte tra le istituzioni e i cittadini, per garantire che le loro istanze possano giungere ai vertici del sistema di pianificazione e gestione del territorio e delle sue grandi infrastrutture. Con questa lettera siamo a rivolgervi le stesse domande che i cittadini hanno posto a noi.
Anzi tutto, sono molti i dubbi che riguardano il collegamento ferroviario Malpensa terminal 2 / Gallarate asse del Sempione, ormai in procinto di essere costruito, ma molte sono anche le perplessità, dato che l’opera appare poco utile per il traffico ferroviario dei passeggeri e distruttiva per l’ambiente della brughiera, interamente parte del Parco Ticino, riserva Mab della Biosfera. Tenendo in considerazione che il Tar non si esprimerà prima di maggio 2021 in merito ai tre ricorsi presentati da Parco del Ticino, Comune di Casorate Sempione e Legambiente, perché si è già partiti con i procedimenti di esproprio dei terreni coinvolti dai lavori?
Se il Tribunale dovesse dare ragione ai proponenti dei tre ricorsi, si aprirebbe certamente un contenzioso legale e si dovrebbe procedere alla restituzione dei beni espropriati entro i termini previsti, con grande spreco di risorse pubbliche. Non sarebbe stato più corretto e opportuno attendere il parere del Tar?
Dai documenti pubblicati negli ultimi anni, in merito al completamento della ferrovia a servizio dell’aeroporto della brughiera, emerge che il costo stimato per la completa realizzazione dell’opera consiste in circa 250.000.000 di euro. Considerando che la nuova linea si svilupperà tra il vecchio terminal aeroportuale e la linea ferroviaria Milano – Gallarate – Sesto Calende per circa 5,5 km, i costi al km ammontano a oltre 40 milioni di euro, ovverosia una cifra enorme, ben superiore a quella necessaria per un tracciato ferroviario ad alta velocità. Quali sono le ragioni tecniche che hanno determinato un preventivo di spesa così elevato? Visti i costi altissimi necessari per la realizzazione dell’opera, perché non si è valutato di realizzare altre opere, sempre connesse all’attività dell’aeroporto, ma ben più importanti e necessarie?
La crisi generata dalla pandemia, anche nel settore dei trasporti aerei, durerà probabilmente fino al 2024, come anche dichiarato dagli stessi vertici di Sea, gestore dell’aeroporto, con pesanti conseguenze sugli aspetti occupazionali, e quindi socio-economici, dei lavoratori, con inevitabili gravi ricadute anche sui territori dei Comuni dell’area del bustocco. Quali e quante risorse verranno stanziate per sostenere i lavoratori dell’aeroporto della Malpensa durante questi anni di grave crisi del settore aeroportuale? A questo scopo, non sarebbe opportuno dirottare parte di quei 250 milioni di euro, stanziati per il costosissimo peduncolo ferroviario?
Altra questione sulla quale i cittadini avanzano molte domande ed esprimono un forte disappunto, riguarda il mancato Piano Territoriale Regionale d’Area per la Malpensa e per il suo sviluppo. Regione Lombardia ha inserito nel suo bilancio una cifra pari a 700.000 euro, da stanziare per la formazione di un nuovo Piano d’Area, in sostituzione di quello scaduto nel lontano 2009. In merito a questo nuovo Piano, che tempistiche Regione prevede per la sua stesura, approvazione e quindi entrata in vigore? Quali sono gli indirizzi generali ai quali questo piano si ispirerà? Tenendo in considerazione l’obbligatorietà di stendere una Vas(Valutazione Ambientale Strategica) prima della formulazione del Piano d’Area, a che punto si trova il processo di formazione di questo fondamentale documento (la Vas appunto)?
Per quanto riguarda invece il cosiddetto Masterplan Malpensa 2035, ad oggi non è chiaro se si tratti solamente di una ipotesi o, invece, di una concreta proposta progettuale. Cosa pensa Regione Lombardia di questo masterplan? Sulla base di quali documenti e relazioni è stato redatto il nuovo masterplan, visto che ad oggi non esiste ancora un Piano d’Area?
La Provincia di Varese, tra tutte le Provincie Italiane, è quarta per maggior consumo di suolo. Il suolo, bene non rinnovabile, raro e primario per l’esistenza dell’essere umano, deve essere a tutti i costi tutelato per le attuali e le future generazioni; per questo ogni nuovo intervento sul territorio, che comporti consumo di suolo, come quello inerente il nuovo peduncolo ferroviario e altri previsti sul sedime aeroportuale della Malpensa, devono essere pianificati minuziosamente e realizzati solo se vi è reale necessità e opportunità.
Certi della vostra sensibilità in merito ai temi richiamati, restiamo in attesa di un vostro gentile riscontro, così da poter informare e rispondere esaustivamente alle numerose domande che ci vengono poste dai cittadini dei territori interessati dallo sviluppo dell’aeroporto della Malpensa e delle infrastrutture connesse.

Non sarà una “Super Via” a unire sindaci e Comitati Malpensa contro il Masterplan

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